Titolo originale:
Cruising

Anno:
1980

Nazionalità:
USA/GER

Produzione:
Lorimar Film/CiP - Europaische Treuhand AG

Genere:
Thriller

Durata:
1 ora e 42 minuti

Divieto:
Minori di 18 anni

Premi:
ZZZZZ
William Friedkin   
title screen

Regia:
William Friedkin

Cast:
Al Pacino, Paul Sorvino, Karen Allen, Richard Cox, Don Scardino, James Remar, Joe Spinell

Sceneggiatura:
William Friedkin
(dal romanzo di Gerald Walker)

Fotografia:
James A. Contner

Musica:
Jack Nitzsche


Agente di polizia newyorkese sessualmente confuso e in cerca di avanzamento di grado, è mandato ad indagare nel mondo gay-sadomaso per scoprire un serial-killer che prima adesca omosessuali occasionali e poi, dopo averli stuprati li uccide mutilando i loro corpi. Lo scova e lo arresta; promosso ispettore passa sull'altra sponda e si macchia anche lui di un crimine orrendo. È il solo film odiato da Al Pacino, da lui mai più rivisto, che mise a serio rischio la sua immagine di divo ´machista´. Malgrado la parentesi, è un film di spessore nel quale William Friedkin, regista pratico e realista, descrive una branca del mondo gay come universo assestante e non radicato al suo insieme. Non esamina configurazioni di carattere sociale, ma dall'ambiente cosiddetto ´deviato´ prende spunto per attaccare gli organi di polizia americana, descritti come esseri dissoluti e sprovvisti di coscienza, proprio per questo correttamente legati al caos operativo nel quale devono indagare. Pur lacunoso nella sceneggiatura e non conforme al romanzo originale, è comunque un film durissimo e quasi perfetto nel suo svolgimento cadenzato, a impronta di thriller metropolitano in sembianze notturne. Nonostante tutto, Al Pacino è al solito eccellente.



Lo scandalo
Fece imbestialire tutte le associazioni gay statunitensi, che accusarono film e regista di omofobia e razzismo. La protesta, che portò al boicottaggio del film, si scatenò, oltre che per le immagini disagevoli eccessivamente stipate di sangue, soprattutto per il contenuto altamente provocatorio, offensivo e discriminatorio verso la comunità omosessuale, presentata come ambiente nel quale chiunque si avvicini è irrimediabilmente coinvolto dallo stile depravante, violento e assassino, dove il gay è raffigurato come psicopatico, predatore, sessualmente deviato, impegnato in brutali attività feticiste, sadomasochiste e hardcore nei vari atti sessuali; quindi, in congiunzione politica, a rischio di ingrandimento di delitti operati sul disprezzo degli omosessuali. Per strana coincidenza, due mesi dopo l'uscita del film, a New York, davanti al famoso locale gay The Ramrod, nel West Village a Manhattan, in un raid notturno, due uomini armati di mitra uccisero un omosessuale e ne ferirono altri dodici. William Friedkin, costretto a tagliare 40 minuti di pellicola in sede di montaggio, nella maggior parte irrimediabilmente persi, inserì, ad inizio film, un preambolo che recitava: "Il film non è inteso come atto d'accusa all'ambiente omosessuale, ma è collocato in un piccolo segmento di quel mondo e per nessuna ragione vuole essere connaturato alla totalità complessiva". La censura alleggerì tre scene con taglio totale di 52 secondi di pellicola, ma non le soppresse: 1) il brutale interrogatorio nella stazione di polizia 3) l'uomo seminudo ammanettato durante una seduta di fisting 3) l'accoltellamento alla schiena di un gay durante un rapporto anale. Pellicola restaurata nel 2007 con uscita DVD in edizione integrale con aggiunta di scene precedentemente escluse, qui inserite dallo stesso Friedkin.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )

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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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