Titolo originale:
I dolci inganni

Anno:
1960

Nazionalità:
ITA - FRA

Produzione:
Titatus/Laetitia Film

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 35 minuti (Durata orig.: 1 ora e 46 minuti)

Divieto:
Minori di 18 anni
Alberto Lattuada   
title screen

Regia:
Alberto Lattuada

Cast:
Catherine Spaak, Jean Sorel, Christian Marquand, Juanita Faust, Marilù Tolo, Milly, Antonella Erspamer

Sceneggiatura:
Alberto Lattuada, Franco Brusati, Francesco Ghedini, Claude Brulé
(dal soggetto di Alberto Lattuada, Franco Brusati, Francesco Ghedini)

Fotografia:
Gábor Pogány

Musica:
Piero Piccioni


Giovane sedicenne benestante, ai primi impulsi sessuali intraprende una relazione con maturo architetto amico di famiglia che potrebbe essere suo padre. Ci va a letto, poi capisce di aver sbagliato ma non si pente.
Resoconto didascalico e psicologico sul tema dell'adolescenza, affettiva e sessuale, che Lattuada descrive in misura interiore, con peso maggiore centrato sulla figura principale e, in subordine, sulla caratterizzazione degli eventi. Di sconcio visivo non c'è nulla, di allusivo tanto. L'allora quindicenne Catherine Spaak appare imbarazzata, ma proprio da questo film costruirà le sue fortune a venire. Nel contemporaneo, lo scenario può esercitare un velato senso di nostalgica malinconia, grazie al bel ritratto della Roma fine anni '50 fotografata in eccellente bianconero, ad oggi vera testimonianza di un epoca sparita a mai più riconvertibile. Notevole apporto realistico dell'inquadratura. Musica jazz di Piero Piccioni.



Lo scandalo
Immaginare oggi che, all'epoca, fu sequestrato e dalla censura deturpato, appare ridicolo se non risibile; ma i tempi erano quelli. Considerato immorale, per l'allusiva rappresentazione di materie inerenti a verginità e masturbazione, fu sequestrato a Milano il giorno dopo la prima e riammesso in circolazione quattro mesi dopo, con divieto ai minori di 16 anni e 8 tagli per 305 metri di pellicola soppressi pari a 11 minuti e 28 secondi; praticamente tutta la sequenza iniziale, quella di spessore, che descrive il turbamento giovanile della protagonista. Alberto Lattuada fu denunciato per oscenità; assolto nel 1963, anno in cui il film tornò in circolazione nella versione integrale. Ma nella riedizione del 1998 fu applicano un nuovo taglio, per fortuna di soli 3 metri di pellicola a riguardo della scena in cui è descritto l'approccio sessuale.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002