Durata: 1 ora e 26 minuti (Durata orig.: 1 ora e 34 minuti)
Divieto: Minori di 18 anni
Regia: Abel Ferrara
Cast: Abel Ferrara,
Carolyn Marz,
Baybi Day,
Harry Schultz,
Alan Wynroth,
Maria Helhoski
Sceneggiatura: Nicholas St. John
Fotografia: Ken Kelsch,
James Lemmo
Musica: Joe Delia
Pittore di New York, è prima rifiutato dalla comunità artistica, poi scopre che la sua donna è lesbica. Va fuori di testa e armato di trapano inizia a girovagare per la city in cerca di barboni da uccidere.
Inedito nelle sale italiane, è il primo lungometraggio diretto da Abel Ferrara, anche interprete sotto pseudo di Jimmy Laine, realizzato in economia con il collaudato appoggio dello sceneggiatore Nicholas St. John e la partecipazione di una combriccola di attori aggregati al suo giro. Anche se il soggetto può apparire di un certo interesse, assertore di rimembranze scorsesiane, Taxi Driver su tutti, è un film undergrond, in stile splatter, privo di spessore narrativo, di carattere violento e visionario, circondato da atmosfere sofferenti e continuativamente immerso nelle tenebre metropolitane, cupe e disperate. Accentua e moltiplica la forza in un turbinio di situazioni scabre, identificate da immagini dove lacerazioni di carni e frantumazioni di ossa assumono l'aspetto imperativo. Occasione buttata al vento in nome di chissà quale delirio intellettuale, oggettivo e pseudo-reale.
Lo scandalo
Il film andò incontro a notevoli problemi di censura. Senza classificazione iniziale, la commissione diede parere favorevole soltanto dopo i tagli operati dalla produzione a riguardo di due scene dell'assassinio di altrettanti barboni e della sequenza dove il trapano perfora il cranio della vittima. Alleggerite anche diverse scene saffiche. Il divieto ai minori di 18 anni, non fu mai abbassato. Lo scandalo maggiore si registrò in Inghilterra, soprattutto a riguardo della locandina raffigurante la scena del trapano; per questo motivo e a seguito di numerose denunce, il film fu bannato in tutto il Regno Unito fino al 2002. Non accettato nei circuiti cinematografici di quasi tutto il mondo, Italia inclusa, ad eccezione, in alcuni stati, per la versione video, anch'essa falcidiata dai tagli.