Sceneggiatura: Jean-Louis Richard (dal romanzo di Marayat Bibidh)
Fotografia: Richard Suzuki
Musica: Pierre Bachelet
Durante il viaggio di nozze, sul volo per Bangkok, la giovane Emmanuelle, fresca sposa di un diplomatico francese molto più anziano, decide di "festeggiare" il matrimonio concedendosi a due sconosciuti. Il marito, tutto contento, l'aiuta e soprattutto la incoraggia a cornificarlo. Nella nobile missione gli si affianca una sedicente antropologa, non meno allupata dell'altra.
È il film che lanciò Sylvia Kristel nel cliché lussurioso della cinematografia porno e primo di una lunga serie, probabilmente tra le più lunghe nella storia del cinema, accavallata in 45 sequel (oltre 7 riduzioni televisive interpretate dalla stessa Kristel) tra originali e apocrifi, quest'ultimi titolati con una sola ´m´ nel nome, ultimo dei quali, Emmanuelle vs. Dracula, filmato nel 2004. La storia, intrisa di libidine, amore saffico e piaceri sadici, ricavata dall'omonimo e scandaloso best seller di Marayat Bibidh, alias Emmanuelle Arsan, clandestinamente curato da Eric Losfeld, è centrata in un interminabile panoramica su vizio e passioni, rappresentate in chiave soft spesso aderenti a situazioni alimentatrici di grasse risate involontarie. La messa in scena è un girotondo tra viaggi e sesso, costruita in maniera tale da far invidia ai più quotati spot pubblicitari dei tour operator. Campione d'incassi in tutto il mondo, detiene, in Francia, il record assoluto per spettatori in un solo anno (a grandi linee 1.350.000), per numero di copie distribuite in una sola città (607) e per essere rimasto in cartellone in un singolo cinema, Paramount City di Parigi, continuativamente per circa 11 anni.
Lo scandalo
Per antonomasia, è ricordato come il più celebre dei film scandalo, almeno per quelli racchiusi nel genere soft-core. Praticamente bersagliato dalla censura di mezzo mondo, fu accolto in maniera spregevole dalla critica specializzata, che accusò il film di non possedere una storia ma solo un pretesto per sfoggiare, in quantità eccessiva, solo immagini di cattivo gusto. Anche le femministe ebbero a ridire per la maniera nella quale è rappresentata la donna: oggetto sessuale di una stupidità incresciosa, non vittima ma complice della manipolazione imposta dagli uomini. Vietato ai minori di 18 anni in tutto il mondo, in Francia la censura lo definì "irrispettoso del corpo umano e traviante nel senso classico del rapporto amoroso". In Italia fu sequestrato dalle procure di Napoli e Belluno con ordinanza poi estesa in tutto il territorio nazionale. Dissequestrato nel 1975, non prima di tagli imposti dalla censura praticamente in tutte le scene dove il sesso è visivamente rappresentato nel particolare. Al riguardo, sono tre le sequenze maggiormente imputate: 1) il rapporto a tre sull'aereo 2) la scena di sesso dentro la toilette 3) la donna che aspira la sigaretta attraverso la vagina. Nel 2009 trasmesso sul digitale terrestre attraverso il canale Rai4, non senza polemiche che investirono il Presidente di RaiSat, Carlo Freccero.