Titolo originale:
The Boys in the Band

Anno:
1970

Nazionalità:
USA

Produzione:
Leo Films/Cinema Center Films

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 58 minuti (Durata orig.: 2 ore e 8 minuti)

Divieto:
Minori di 14 anni
William Friedkin   
title screen

Regia:
William Friedkin

Cast:
Kenneth Nelson, Peter White, Leonard Frey, Cliff Gorman, Frederick Combs, Laurence Luckinbill, Keith Prentice, Robert La Tourneaux, Reuben Greene

Sceneggiatura:
Mart Crowley
(dalla piéce di Mart Crowley)

Fotografia:
Gerald B. Greenberg, Carl Lerner

Musica:
Arthur J. Ornitz


In un appartamento di New York, durante la festa per il compleanno di un ragazzo gay, un eterosessuale si insinua tra gli invitati, i quali prima lo accettano con cautela, poi si rendono conto che il suo scopo è quello di creare liti e gettare scompiglio.
Tratto dall'omonima commedia teatrale di Mart Crowley, interpretata dall'identico cast e qui sviluppata in chiave drammatica da William Friedkin è, ufficialmente, il primo film prodotto dagli americani sul tema dell'omosessualità. Lavoro che di fatto sancisce il disagio esistenziale del mondo gay, rappresentato con forti oscillazioni negative e succube del sistema eterosessuale. Girato in interni, avveniristico per sistema di ripresa a spalla, è in qualche modo gradevole nel suo preambolo iniziale; poi si affloscia inesorabilmente, spinto da enfasi triturante catalizzata nel colloquio psicologico-sociale e nell'asprezza dei vari rapporti. Da non confondere con The Birthday Party (1968, t. l. ´Festa di compleanno´, inedito in Italia) diretto dallo stesso Friedkin; il regista, tornerà sul tema omosex nel 1979 con l'ancora più controverso Cruising, interpretato da Al Pacino poi pentito per aver accettato il ruolo.



Lo scandalo
Per il forte assunto, la collettività omosessuale, impreparata a un avvenimento che per la prima volta violava tabù mai prima superati, accolse il film con vibranti proteste, per la maniera negativa in cui è affrontato il mondo gay, rappresentato in forme isteriche nel suo stato di infelicità, auto-lacerante ed espresso con indici di cattiveria e persino di violenza. Negli Stati Uniti, in segno di protesta picchettati diversi cinematografi. In Italia, la censura usò la mano pesante, prima con tagli di 10 minuti e divieto ai minori di 14 anni; successivamente, la revisione pensò bene di eliminare altri 14 minuti di scene ritenute offensive alla morale, di interesse perverso e oscene per il linguaggio rappresentato. La televisione mandò in onda quest'ultima versione e in una sola circostanza, nel 1991 attraverso il passaggio notturno sul canale Rete4. Non esiste in alcun formato video di edizione italiana.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )






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original poster
(Video Clip)
Original Track Music

(1.00)


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