Durata: 1 ora e 38 minuti (Durata orig.: 1 ora e 45 minuti)
Divieto: Minori di 14 anni
Regia: Gianfranco Mingozzi
Cast: Florinda Bolkan,
Marķa Casares,
Claudio Cassinelli,
Anthony Higgins,
Spiros Focás,
Diego Michelotti
Sceneggiatura: Gianfranco Mingozzi,
Fabrizio Onofri,
Sergio Tau, Bruno Di Geronimo
(dal soggetto di Sergio Tau,
Francesco Vietri, Raniero di Giovanbattista)
Fotografia: Alfio Contini
Musica: Nicola Piovani
Al volgere del XV secolo, durante le incursioni saracene in Puglia, avvenente donna fatta monaca suo malgrado, coglie la palla al balzo, fugge dal convento, si arruola con l'esercito invasore e diventa musulmana; tutto per difendere i diritti delle donne. Dopo tanto impegno, è arrestata dai cristiani e da questi impalata viva.
Incredibile farsa in costume diretta da Gianfranco Mingozzi, allievo di Fellini oltre che pregevole documentarista, sostenuto a dieci mani da un numero elevato di sceneggiatori e soggettisti, i quali pur di rimanere in corrente, s'inventano una storiella con il solo intento di mettersi a ruota della contestazione femminista anni '70 e del dilagante anticlericalismo dell'epoca. Passo dopo passo segue le orme de I diavoli (1971, di Ken Russell), si attesta nel sottogenere nun-movie sexy conventuale, raccoglie nelle immagini il raccapriccio più meschino, esalta le forme attraverso scenari disgustosi, pontifica gli eccessi senza porre freno alla vergogna. Florinda Bolkan, al tempo richiestissima in questi generi di film, sembra convinta; Nicola Piovani firma le musiche. Indecoroso in ogni registro.
Lo scandalo
Creò scandalo per le scene truculente rapprese in tutta una serie di virgulti sanguinari e macelleria trita; inoltre, per l'aspro avvicinamento tra erotismo e religione. La censura impose il divieto ai minori di 14 anni, naturalmente dopo una prevedibile e nutrita serie di tagli, oscillanti attorno ai 7 minuti, per sequenze impietose raffiguranti squartamenti, impalamenti, violenze carnali, scuoiamenti, castrazioni, mutilazioni, sodomizzazioni, decapitazioni e torture varie. Tra le scene più efferate, che costrinsero l'interveto censorio, da sottolineare: 1) violenza carnale in un porcile 2) un uomo è sodomizzato e contemporaneamente sgozzato 3) a una suora sono recisi di netto i capezzoli 4) messa a morte attraverso l'impalamento 4) crocifissione di un condannato 5) a un gruppo di prigionieri è imposto lo scorticamento delle membra 5) ingiurie a immagini sacre 6) castrazione di un cavallo 7) la protagonista assiste compiaciuta all'assassinio del padre. Ulteriori tagli nel 1991 per il primo passaggio televisivo, naturalmente notturno.