Titolo originale:
Design for Living

Anno:
1933

Nazionalità:
USA

Produzione:
Paramount Pictures

Genere:
Commedia

Durata:
1 ora e 41 minuti

Divieto:
Film per tutti
Ernst Lubitsch   
title screen

Regia:
Ernst Lubitsch

Cast:
Fredric March, Gary Cooper, Miriam Hopkins, Edward Everett Horton, Franklin Pangborn, Producer Isabel Jewell, Jane Darwell, Wyndham Standing

Sceneggiatura:
Ben Hecht
(dal piéce di Noël Coward)

Fotografia:
Victor Milner

Musica:
John Leipold


Eccentrica e maliziosa disegnatrice, conosce in treno due uomini e si innamora di entrambi. I tre provano la convivenza basata su regole precise con una principale: niente sesso. Poi, il suo datore di lavoro, anche lui innamorato, decide di sposarla. Si ritrovano così in quattro, con il marito sottoposto alle stesse norme degli altri due.
Classico della sophhisticated comedy, genere inaugurato dallo stesso Ernst Lubitsch, tradotto in una commedia dai toni provocatori, nella quale il regista trova l'ideale annessione tra l'ambiguità dei rapporti amorosi e l'incertezza di quelli sessuali. Non mostra, ma fa intuire l'anima stravagante di una vicenda improntata nel classico ménage à trois, dove le forme, attraversate da sguardi, allusioni, gestualità, assumono spessore primario rispetto alla valenza narrativa, notevole, ma che passa in secondo piano. Il merito è nella strepitosa direzione degli interpreti, nello script sviante di Ben Hecht e nella più che buona interpretazione di un quartetto di attori (i primi quattro nell'ordine) assolutamente perfetti.



Lo scandalo
Realizzato otto mesi prima dell'entrata in vigore del Codice Hays, già in opera dal 1924 sotto il nome di Formula Hays ma priva di potere preventivo, riuscì di misura ad evitare danni sicuri. Il film, malgrado il tema trattato, impensabile in quell'epoca, non destò particolari rimostranze da parte delle potenti associazioni in difesa della moralità pubblica, Legion of Decency in testa, anzi, destò grande attenzione da parte del pubblico al punto di diventare tra i migliori incassi del 1933. Le ire dei benpensanti furono evitate perché Ben Hecht, nella stesura della sceneggiatura approntò soluzioni non a rischio; in special modo, eliminò la bisessualità dei due protagonisti, invece presente nella traduzione originale di Noël Coward, pur lasciandone tracce nei dialoghi. Proprio a riferimento di quest'ultimi, i membri della MPPDA (Motion Pictures Producers and Distributors of America) intervennero con il codice in mano chiedendo il cambio di alcuni dialoghi considerati amorali. Ben Hecht, genio della penna e considerato 'enfant terribile' di Hollywood, usò uno stratagemma a dir poco singolare: sostituì le frasi ambigue con nuove altrettanto immorali, tratte da diverse opere di Coward, come "The Vortex" e "Hay Fever". Ma Lubitsch, anche produttore del film, decise di eliminare 4 minuti di girato, tutti allusivi a comportamenti omosessuali dei protagonisti, poi reinseriti nella recente versione DVD, disponibile in lingua italiana.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




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original poster
(Video Clip WMP - 0.30)
Original Track Music

(1.00)


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