Titolo originale:
Rain

Anno:
1932

Nazionalità:
USA

Produzione:
United Artists Picture

Genere:
Drammatico

Durata:
1 ora e 45 minuti (Durata orig.: 1 ora e 49 minuti)

Divieto:
Film per tutti
Lewis Milestone   
title screen

Regia:
Lewis Milestone

Cast:
Joan Crawford, Walter Huston, Guy Kibbee, William Gargan, Beulah Bondi, Kendall Lee, Matt Moore, Kibbee Guy

Sceneggiatura:
Maxwell Anderson
(dal testo breve di William Somerset Maugham e dalla rappresentazione teatrale di John Colton e Clemence Randolph)

Fotografia:
Oliver Marsh

Musica:
Alfred Newman


Durante una tremenda epidemia, sotto una pioggia che non cessa mai, gruppo eterogeneo di persone rimane bloccato a Pago Pago, ognuno alla prese con problemi di varia natura. Tra i tanti, quello di un prostituta, avvicinata da un missionario che prima tenta di convertirla e poi di violentarla.
Melodramma esotico bilanciato sulla figura della 'donna perduta', interpretata da Joan Crawford in prestito dalla MGM e contenuto nel triplo tema sesso, peccato, salvezza. Lewis Milestone, non accreditato, guarda più alle forme, almeno nella prima parte, che non ai personaggi e riesce così nella non facile impresa di realizzare un film di tasso esclusivamente simbolico. La Crawford, valutata dalla critica in una delle sue peggiori performance, al contrario si adatta bene al personaggio; attraversa lo schermo in una mutevole e progressiva trasformazione, gestita nell'ambivalente veste di peccatrice poi pentita. Walter Huston dice la sua con lo sguardo ed è a dir poco bravo nel ruolo del predicatore ipocrita. Memorabile la sequenza della preghiera e giuramento recitata dai due protagonisti. E' il terzo film sonoro americano di genere drammatico dove fu impiegata la panoramica a 360°. Tratto dal testo breve di William Somerset Maugham pubblicato nel 1921 e dall'omonimo dramma teatrale messo in scena da John Colton e Clemence Randolph nel 1923 a Broadway e nel 1925 a Londra; gia filmato in epoca del muto da Raoul Walsh nel 1928 inedito in Italia, Rain, con Gloria Swanson e rifatto da Curtis Bernhardt nel 1953 con Rita Hayworth, qui con evidente rivoluzione del testo per evitare guai con la censura.



Lo scandalo
Accolto malamente da critica e pubblico, per l'allusione erotica e per il carattere estremamente esplicito a riguardo del connubio tra sesso e religione. Boicottato da più parti, senza licenza, ottenne piena approvazione da parte degli organi di controllo solo nel 1935, attraverso la riedizione. In Italia, la censura fascista eliminò 4 minuti di scene relative al tentativo di violenza carnale e alla sequenza dove la prostituta in una stanza gode della presenza di alcuni marines, ascoltando musica ad alto volume e fumando una sigaretta in pose non convenienti. Eliminata anche la scena del marinaio che vuole sposare la sgualdrina. Soppressi due dialoghi: il primo, quando un personaggio parla pubblicamente dei suoi desideri sessuali repressi; l'altro, in tema omosex, riferito al concetto del 'vivi e lascia vivere'. Tutti i tagli furono eseguiti poiché tali scene e il parlato erano, all'epoca, assolutamente insostenibili; oggi, al limite, fanno sorridere.

Clamore dello scandalo:  

(Minimo: Medio: Massimo: )




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original poster
(Video Clip WMP - 0.30)
Original Track Music

(1.00)


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