Something's Got to Give
(1962)
Gli spostati
The Misfits (1961)
Facciamo l'amore
Let's Make Love (1960)
A qualcuno piace caldo
Some Like It Hot (1959)
Il principe e la ballerina
The Prince and the Showgirl (1957)
Fermata d'autobus
Bus Stop (1956)
Quando la moglie è in vacanza
The Seven Year Itch (1955)
Follie dell'anno
There's No Business Like Show Business (1954)
La magnifica preda
River of No Return (1954)
Come sposare un milionario
How to Marry a Millionaire (1953)
Gli uomini preferiscono le bionde
Gentlemen Prefer Blondes (1953)
Niagara
(1953)
La giostra umana
O. Henry's Full House (1952)
Il magnifico scherzo
Monkey Business (1952)
La tua bocca brucia
Don't Bother to Knock (1952)
Matrimoni a sorpresa
We're Not Married! (1952)
La confessione della signora Doyle
Clash by Night (1952)
Mia moglie si sposa
Let's Make It Legal (1951)
Le memorie di un Don Giovanni
Love Nest (1951)
L'affascinante bugiardo
As Young as You Feel (1951)
Il messicano
Right Cross (1950 - non accreditata)
Eva contro Eva
All About Eve (1950)
Lo spaccone vagabondo
The Fireball (1950)
Giungla d'asfalto
The Asphalt Jungle (1950)
La figlia dello sceriffo
A Ticket to Tomahawk (1950 - non accreditata)
Una notte sui tetti
Love Happy (1949)
Orchidea bionda
Ladies of the Chorus (1948)
Green Grass of Wyoming
(1948)
Scudda Hoo! Scudda Hay!
(1948 - non accreditata)
You Were Meant for Me
(1948)
Dangerous Years
(1947)




(da A qualcuno piace caldo - 1959)




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Il suo vero nome era Norma Jean Baker Mortensen.

Studi e formazione: ´Emerson Junior High School´ di Van Nuys - ´Morris Carnovsky Actor's Lab´ di Los Angeles - ´Actors Studio´ di New York.

Soprannominata "la bionda esplosiva", icona del divismo hollywoodiano, simbolo incarnato di una femminilità fulgente e tormentosa; figura che fece impazzire i fans di mezzo mondo, generando intorno a lei una leggenda che ancora oggi sopravvive.

Di origini artistiche ignote, figlia illegittima e cresciuta tra un orfanotrofio e un altro, probabilmente violentata quando aveva soli 10 anni, lascia la Emerson Junior High School di Van Nuys dopo un solo anno di frequenza.

Attraverso la Blue Book Agency, a 20 anni, è sex-girl in molte copertine di riviste specializzate, dove posa in ´foto artistiche´, anche in situazioni lascive, riprese dal fotografo internazionale Milton H. Greene.

Durante la Seconda Guerra Mondiale lavora in una fabbrica di aerei dove si dedica la modellismo di prototipi.

Dopo alcune prove minori, si mette in luce attraverso un piccolo ruolo in Giungla d'asfalto di John Huston. La M-G-M non crede in lei ed è allora la Fox a metterla sotto contratto; l'attrice considerandoli futili, rifiuta sistematicamente i ruoli a lei assegnati e si trasferisce a New York dove studia recitazione all'Actors' Studios. Rientrata, nel 1948 prova ad associarsi alla Columbia, ma il contratto con la Fox non è rescindibile e Marilyn è costretta, pur di lavorare, a tornare a Los Angeles per mettersi a disposizione dei produttori. Riesce a riformulare gli accordi e ottiene il vincolo di poter scegliere lei stessa i registi.

Il nome Marilyn fu scelto per lei, ai tempi della Fox, dall'attore Ben Lyon per la profonda ammirazione che nutriva verso l'attrice del muto Marilyn Miller. Il cognome restò quello della madre.

Diventa una vera star a partire dal 1953 quando, dopo aver interpretato Il magnifico scherzo di Howard Hawks e soprattutto Niagara di Henry Hathaway, diventa improvvisamente la nuova diva, regina incontrastata della commedia brillante e rivale di due grandi attrici come Ava Gardner e Rita Hayworth.

Nel 1955, insieme al fotografo Milton Greene e lo sceneggiatore Arthur Miller fonda la ´Marilyn Monroe Production´, studios indipendente che dovrebbe consentirgli di scegliere personalmente i film da interpretare. Ma la casa cinematografica ha breve vita; si scioglie in poco tempo per contrasti interni e produce un solo film, Il principe e la ballerina, dove Marilyn recita al fianco di Laurence Olivier che non poteva soffrirla.

Come Marlene Dietrich e Rita Hayworth, anche la Monroe, nella sua pur breve carriera, ha collezionato un buon numero di prestazioni orchestrali dove spesso metteva in mostra le sue doti canore. Molte canzoni - "Bye, Bye, Baby", "Diamonds Are a Girl's Best Friend", "Happy Birthday to You" - furono incise su dischi poi venduti in tutto il mondo.

Ha interpretato un solo personaggio che nel film muore; in Niagara, noir a colori del 1953.

Dalla metà degli anni '50, la Fox prova a ´creare´ il suo alter ego attraverso Jayne Mansfield, ma alla distanza l'operazione si rivela fallimentare.

Ossessionata dall'idea che sul suo volto potessero nascere dei fruncoli o anche macchie impercettibili, si lavava il viso in media 18-20 volte al giorno.

Ha scritto un'autobiografia, dal titolo ´My Story´, pubblicata in 12 lingue, compresa l'edizione in italiano.

Con il tempo, l'insofferenza agli ambienti, i continui e monotoni contatti sempre con gli stessi personaggi, le procurano più di un esaurimento nervoso e il quadro clinico va peggiorando d'anno in anno, forse retaggio degli stessi malesseri sofferti dalla madre. Gli appuntamenti sui set diventano un optional, le durate delle riprese dipendono dai suoi capricci, la capacità di recitare il copione è fittizia. Vuoti di memoria e l'uso prolungato di barbiturici gli deteriorano l'aspetto fisico; e in tutto questo bailamme cominciano gli screzi con registi, attori e produttori.

Nel 1956, sei anni dopo aver tentato il suicidio, si converte alla religione ebraica: il solo caso nella storia delle grandi star di Hollywood. Il suo terzo matrimonio, con lo scrittore Arthur Miller, si celebrò due volte nello spazio di tre giorni; prima in rito civile e poi in quello giudaico.

Nel 1959, sul set di A qualcuno piace caldo, dovette ripetere per ben 59 volte una semplice battuta: "dov'è il bourbon?". Ma la goccia che fece traboccare il vaso si verificò nel suo ultimo film, Something's Got to Give di George Cukor del 1962; per i continui e prolungati ritardi agli appuntamenti quotidiani con le prove, fu licenziata sul set dal produttore Henry Weinstein. Il film non fu terminato e la circostanza non fece altro che aggravare ancor di più lo stato psichico dell'attrice, ormai con i nervi totalmente a pezzi.

Pur non avendo conseguito alcuna laurea per aver abbandonato gli studi, si è ugualmente immedesimata nella cultura generale con grande profitto. Nella sua casa, primeggiava una biblioteca privata ricca di 400 volumi su argomenti che spaziano dall'arte alla storia, la psicologia, la filosofia, la letteratura, la religione, la poesia e...il giardinaggio.

Il famoso abito soprannominato JFK, era talmente stretto che fu necessario cucirlo su lei stessa, poi indossato al ricevimento in occasione del compleanno di John F. Kennedy. Nel 1999, fu venduto all'asta Christie's per 1 milione di dollari.

Muore a 36 anni a Brentwood, ufficialmente per suicidio, ma ad oggi non esistono ancora spiegazioni certe sulla causa del decesso. Lascia un patrimonio di circa 2 milioni di dollari.

Nel 1974 la ABC Television ha prodotto "'The Sex Symbol", film sulla vita di Marilyn interpretata da Connie Stevens.

Ufficialmente sposata tre volte: con il documentarista, militare in marina, poi poliziotto a Los Angeles, James Dougherty, con il campione di baseball Joe DiMaggio e infine con il commediografo Arthur Miller, matrimoni conclusi con altrettanti divorzi. Ma c'è chi sostiene che si sia sposata altre due volte: in segreto, con lo sceneggiatore Robert Slatzer conosciuto sul set di Niagara (1953) e in gioventù, con un noto avvocato di San Francisco. Non ha avuto figli ma un numero imprecisato di aborti; l'ultimo, durante l'unione con Arthur Miller, gli chiuse definitivamente ogni possibilità di eventuali future maternità.

Innumerevoli storie d'amore circondano la leggenda di Marilyn. Tra amanti, avventure, flirt e tradimenti, veri o presunti, si ricordano quelli con con gli attori Robert Mitchum, Frank Sinatra, Marlon Brando, James Dean, Paul Newman, Mickey Rooney, Yul Brynner, George Sanders, Dean Martin, Ives Montand, Tony Curtis, Ronald Reagan, Roy Rogers, Peter Lawford, Robert Wagner, Nico Minardos, con i registi John Huston, Elia Kazan, George Jessel e José Bolaños, con i produttori Howard Hughes, Darryl F. Zanuck, Joseph M. Schenck e Charles Feldman, gli sceneggiatori James Bacon e Robert Slatzer, il fotografo Milton Greene, il conduttore televisivo Milton Berle, il cantante Eddie Fisher, il musicista Hal Schaefer, il compositore Fred Karger, l'agente cinematografico Johhny Hyde, l'industriale Claude Terrail, il criminale mafioso italoamericano Sam Giancana, l'esoterista, fondatore della Chiesa di Satana, Anton LaVey, il playboy brasiliano Jorge Guinle, il diplomatico Porfirio Rubirosa e quelle tempestose, circondate da mistero, con il presidente USA John F. Kennedy e suo fratello Robert.
Probabilmente bisessuale, si mormora senza prove tangibili, che abbia intrattenuto relazioni lesbiche con le attrici Joan Crawford, Marlene Dietrich, Barbara Stanwyck, Judy Garland, Jeanne Carmen, poi con Natasha Lytess e Paula Strasberg, attrici e sue insegnanti di recitazione; quindi con Elizabeth Short, soprannominata la Dalia Nera, possibile escort assassinata a Los Angeles nel 1947, rinvenuta cadavere con il corpo smembrato e orribilmente mutilato.

Ha detto: - "Hollywood è un luogo dove ti danno 50 mila dollari per un bacio e 50 centesimi per la tua anima".

Frase irriverente: - "Un nulla coi capezzoli" (Otto Preminger).




La sua migliore interpretazione
Quando la moglie è in vacanza
Il suo film più famoso
A qualcuno piace caldo
La sua peggiore performance
La tua bocca brucia









GOLDEN GLOBES (USA)
Fermata d'autobus (nomination)
A qualcuno piace caldo (Golden Globe)


BAFTA (ING)
Quando la moglie è in vacanza (nomination)
Il principe e la ballerina (nomination)


DAVID DI DONATELLO (ITA)
Il principe e la ballerina










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