Il figlio dello sceicco The Son of the Sheik (1926) Cobra (1925) Aquila nera The Eagle (1925) A Sainted Devil (1924) Monsieur Beaucaire (1924) The Hooded Falcon (1924) The Young Rajah (1922) Sangue e arena Blood and Sand (1922) Beyond the Rocks (1922) Moran of the Lady Letty (1922) Lo sceicco The Sheik (1921) Camille (1921) The Conquering Power (1921) Uncharted Seas (1921) I quattro cavalieri dell'apocalisse The Four Horsemen of the Apocalypse (1921) Stolen Moments (1920) The Wonderful Chance (1920) Once to Every Woman (1920) The Cheater (1920 - non accreditato) Passion's Playground (1920) An Adventuress (1920) Eyes of Youth (1919) Nobody Home (1919) A Rogue's Romance (1919) Big Little Person (1919) Virtuous Sinners (1919) The Delicious Little Devil (1919) The Homebreaker (1919) The Married Virgin (1918) All Night (1918) A Society Sensation (1918) Alimony (1917 - non accreditato) Patria (1917) Seventeen (1916 - non accreditato) The Foolish Virgin (1916 - non accreditato) The Quest of Life (1916) My Official Wife (1914)
Il suo vero nome era Rodolfo Alfonso Raffaelo Piero Filiberto Guglielmi di Valentina d'Antonguolla; in arte, Rudolph, noto come Rudy.
Studi e formazione: 'Scuola elementare' di Castellaneta (TA) - ´Scuola intermedia´ di Taranto - ´Collegio Convitto per gli Orfani dei Sanitari Italiani´ di Perugia - ´Regia Accademia Militare della Marina´ di Venezia - ´Istituto Agrario Bernardo Marsano di Sant'ilario´ di Nervi (GE) - ´High School´ di New York.
Icona maschile del cinema muto e tra primi eletti del nascente Star-System. Divo assoluto, costruito nella leggenda e a regola d'arte dagli studios. Fotogenico come pochi altri, aitante, viso con lineamenti delicati, sguardo conturbante, dotato di incredibile sex-appeal attraverso una propria identità che richiama esotismi variegati a mascolinità da latin-lover. Ha distrutto i cuori di migliaia tra ammiratrici e fans più eccitati, dando vita al primo divismo di massa, esagitato e impressionante, incanalato, al tempo, in un inarrestabile processo di esaltazione e isteria collettiva.
Espressionista e dotato di gran carisma, non abilissimo nel recitare ma figura perfetta in ogni ruolo, è stato l'assoluto dominatore delle scene cinematografiche degli anni '20. Nettamente superiore a Ramon Novarro, George O'Brien e Antonio Moreno, altri divi del maschilismo hollywoodiano, si dimostra archetipo e misura di riferimento per Errol Flynn e altri attori d'azione ´sorti dalle sue ceneri´.
Secondo di tre fratelli (Alberto e Maria), nasce in Italia, a Castellaneta (Taranto) - oggi presente un museo dedicato all'attore - da padre del luogo e madre francese. Frequenta le scuole d'obbligo e poi tenta la carriera militare, ma è scartato in quanto miope all'occhio sinistro. Tentato dal cinema, si sposta prima a Parigi, poi segue la famiglia che emigra negli USA; si imbarca sul mercantile Cleveland e approda a New York nel 1913, per spostarsi poi a San Francisco ed infine a Hollywood, dove, in seguito, sarà ingaggiato come figurante e senza accredito in una serie di film diretti da D. W. Griffith.
I primi anni americani risultano durissimi. Privo di nozionismo di base anglosassone, frequenta per brevissimo tempo e senza risultati una scuola di New York, pur non conoscendo una virgola d'inglese. Successivamente si adatta ai lavori più umili (giardiniere, garzone, spazzino, lavapiatti, boxeur e anche gigolò), fin quando la sua passione per la musica e, soprattutto per la danza (special modo il tango argentino, che in futuro presenterà in svariati film) lo porta ad esibirsi in teatri e locali notturni.
Nel 1914 è ingaggiato dalla Paramout; rimane alle dipendenze dello studios fino al 1919 per poi passare alla nascente United Artists, fondata da Charles Chaplin, Mary Pickford, D. W. Griffith e Douglas Fairbanks.
Dopo la gavetta è finalmente protagonista nel 1921 in I quattro cavalieri dell'apocalisse, film che lo lancia nel firmamento cinematografico e trampolino di lancio per una breve (5 anni) ma gloriosa carriera, che lo porterà a trasformarsi da attore in autentico semidio.
Negli anni '20 sbanca i botteghini con Lo sceicco, Sangue e arena, Monsieur Beaucaire e, soprattutto, con Il figlio dello sceicco del 1926, suo ultimo film e il più popolare tra quelli interpretati.
Valentino è ciò che Hollywood cercava da tempo, per scardinare una standardizzazione pesante e ripetitiva, da cui il cinema sembrava non saperne più uscire. Le sue prestazioni nel cinema hanno rinvigorito la corporeità tra emozione e sentimento, ma più di altro, ha rivoluzionato il senso pacato e puritano della messa in scena, trasformata così da tutto ciò che prima era solo pensabile in visivamente rappresentato, attraverso una operazione atta a stravolgere i tabù dell'epoca in favore di un realismo riprodotto in forme audaci e leggermente scandalose.
Tra i molti appellativi ricevuti, quello di ´grande amante´, anche se in realtà e nel corso dei decenni successivi, molti indizi hanno ricondotto in lui una propensione verso la bisessualità, se non proprio omosessualità conclamata.
Tra le tante curiosità nella vita di Rodolfo Valentino, quella della trovata del re della pubblicità Harry Reichenbach, il quale consigliò al divo, per accrescerne ancora di più la popolarità giunta in una fase di stallo, di farsi crescere la barba. Poi, organizzata una falsa protesta popolare da parte delle teenegers americane, fintamente inferocite per il cambio del look, organizzò una cerimonia per la rasatura pubblica, compiuta da esperti barbieri nominati da un'apposita ´commissione´.
Sull'attore, realizzati due film biografici: Valentino (1951) interpretato malamente da Anthony Dexter e Valentino (1977) per la regia di Ken Russell, con un più credibile Rudolf Nureyev nel ruolo di Rudy.
Muore improvvisamente, a soli 31 anni, dopo il ricovero d'urgenza al Polyclinic Hospital di New York per una banale appendicite, trascurata, passata in ulcera e poi in peritonite acuta. I suoi funerali assomigliano ad una battaglia consumata tra le strade di New York con decine di migliaia di persone pericolosamente accalcate al passaggio del feretro.
Per il dolore scaturito dalla perdita dell'attore più amato, si verificarono in varie località del mondo almeno una trentina di suicidi, "in diretta" o "posticipati", in maggior numero di donne, ma anche di un uomo (caso accertato).
Sposato all'attrice Jean Acker dalla quale divorzia per unirsi alla costumista-attrice Winifred Kimball Shaughnessy (in arte Natacha Rambova), lesbica, sposalizio costruito per tacere voci di una sua presunta omosessualità, che si concluderà dopo tre anni con separazione consensuale. Questa unione, consumata in bigamia, gli costò l'arresto e la condanna a tre mesi di carcere, pena sospesa, per violazione della legge californiana che impediva ai divorzianti di contrarre matrimonio prima di un anno dalla sentenza di separazione.
Nella vita, è stato amante di umoni e donne. Tra i maschi, gli attori Ramon Novarro, George Beranger, Hans Unterkircher, Robert Frazer, Norman Kerry, Lucius Henderson; con donne, le attrici Gloria Swanson, Pola Negri, Nita Naldi, Marion Davies, Vilma Bánky, Beatrice Dominguez, Aileen Pringle, Helena D´Algy, Dagmar Godowsky, la sceneggiatrice June Mathis, l'aristocratica cilena Blanca Errázuriz, l'amica di un suo ricattatore Georgia Thym,
Ha detto: - "Le donne non sono innamorate di me, ma della mia immagine proiettata sullo schermo, che per loro rappresenta una tela su cui dipingere i propri sogni".
Hanno detto di lui: - "Talmente immenso che la sua morte improvvisa causò la più grande tragedia per l'industria di Hollywood" (Charles Chaplin).
Frase irriverente: - "Non è un attore, ma un piumino per la cipria; un dandy effeminato, corruttore dei costumi americani" (da un articolo di spalla del Chicago Tribune, non firmato).
La sua migliore interpretazione I quattro cavalieri dell'apocalisse
Il suo film più famoso Il figlio dello sceicco
La sua peggiore performance All Night