Simón Bolívar
(1942)
La vergine indiana
(1943, María Candelaria)
Abbandonata
(1945, Las abandonadas)
Enamorada
(1946)
La perla
(1947, La perla)
La croce di fuoco
(1947, The Fugitive)
Il massacro di Fort Apache
(1948, Fort Apache)
In nome di Dio
(1948, 3 Godfathers)
Stanotte sorgerà il sole
(1949, We Were Strangers)
Rosauro Castro
(1950)
El rebozo de Soledad
(1952)
Lucrezia Borgia
(1953, Lucréce Borgia)
Il bruto
(1953, El bruto)
La ribellione degli impiccati
(1954, La rebelión de los colgados)
La fine di un tiranno
(1954, Border River)
Diana la cortigiana
(1956, Diane)
Il conquistatore
(1956, The Conqueror)
Así era Pancho Villa
(1957)
Uomini e lupi
(1957)
Francesco d'Assisi
(1961, Francis of Assisi)
Agente 007, dalla Russia con amore
(1963, From Russia with Love)











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Il suo vero nome era Pedro Gregorio Armendáriz Hastings. Soprannominato il Clark Gable messicano (da alcuni anche il John Wayne o il James Mason di quello stato), è considerato il migliore tra gli attori del suo paese e, sicuramente, il più famoso caratterista emigrato a Hollywood dal continente sudamericano. Di forma virile da cui traduce forte personalità, sguardo intenso, tratti somatici propri del luogo d'origine, nel cinema è spesso utilizzato per ruoli dispotici ma che celano profondi sapori di umanità. Studia ingegneria alla University of California di Los Angeles, per poi tornare in Messico dove svolge attività giornalistica dopo aver prestato servizio alle ferrovie. Approda al cinema nel 1935 e da qui in avanti è presente in produzioni messicane di valore medio. Negli anni '40, stringe un forte sodalizio con il regista Emilio Fernández e proprio da questa unione il suo nome aumenta gradualmente di notorietà, fino ad arrivare al più ambito premio messicano, Ariel Award, che vince nel 1946 per Enamorada. Nel 1947, è chiamato a Hollywood dove si afferma definitivamente tra i migliori attori di spalla del periodo. Richiesto da registi di fama come John Ford, Michael Curtiz e Luis Buñuel, fa il suo esordio nel western La croce di fuoco, dove interpreta un autoritario militare persecutore della fede cristiana. L'anno seguente è ancora con John Ford in altri due western: simpatico sergente nel famoso Il massacro Fort Apache e bandito in fuga ma ricco di bontà d'animo ne In nome di Dio. Sa farsi apprezzare anche nel noir attraverso Stanotte sorgerà il sole (1949) di John Huston, ma il suo score è in maggioranza relegato a film d'avventura e in costume, come Lucrezia Borgia (1953) e Diana la cortigiana (1956). Torna a lavorare in Messico (dove girerà 44 film dei totali 75 della sua carriera) in spola tra USA, Francia, Spagna, Inghilterra e Italia, qui presente nel drammatico Uomini e lupi di Giuseppe De Santis (1956) e nel mediocre fantasy di Duccio Tessari, Arrivano i Titani (1962). Nel 1956, durante la lavorazione di Il conquistatore, nello Utah, zona contaminata per esperimenti nucleari, come per gran parte del cast al seguito contrae il cancro, che si manifesterà agli inizi degli anni '60. Lavora nel biografico Francesco d'Assisi (1961) e due anni dopo, con il male ormai in fase ultima, attraverso feroci sofferenze, è co-protagonista in Agente 007, dalla Russia con amore. Al termine delle riprese è ricoverato d'urgenza all'ospedale di Los Angeles, dove preferisce suicidarsi che attendere la morte tra dolori insopportabili; il 18 Giugno 1963, si spara un colpo di pistola alla tempia. Sposato all'attrice Carmelita Bohr (due figli, il noto attore Pedro Armendàriz jr. e Carmen).







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