L'astronave
(1918, Himmelskibet)
Sorrell and Son
(1927)
Ridi pagliaccio
(1928, Laugh, Clown, Laugh)
I cosacchi
(1928, The Cossacks)
Le nostre sorelle di danza
(1928, Our Dancing Daughters)
Adriana Lecouvreur
(1928, Dream of Love)
Orchidea selvaggia
(1929, Wild Orchids)
Donna che ama
(1929, The Single Standard)
Il vampiro del mare
(1930, The Sea Bat)
L'amaro tè del generale Yen
(1933, The Bitter Tea of General Yen)
Sogno d'estate
(1933, The Right to Romance)
A lume di candela
(1933, By Candlelight)
The Marriage of Corbal
(1936)
La sera prima del divorzio
(1942, The Night Before the Divorce)
Un'ora prima dell'alba
(1944, The Hour Before the Dawn)
La follia di Barbablù
(1944, Bluebeard)
Il figlio di Lassie
(1945, Son of Lassie)
The Man in Half Moon Street
(1945)
Sansone e Dalila
(1949, Samson and Delilah)











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Il suo vero nome era Nils Anton Alfhild Aster. Attore danese di carriera cinematografica americana, interprete nel cinema muto e poi sonoro, inizialmente in Svezia, sua seconda patria, poi in Germania, Finlandia e Inghilterra, fino all'esordio a Hollywood del 1927. Alto, glabro, bisessuale non dichiarato, portamento esotico, attraente, focoso e romantico partner delle grandi dive dell'epoca (Greta Garbo, Barbara Stanwyck, Pola Negri, Joan Crawford, Elissa Landi) in numerosi film di successo, proveniente da ricchissima famiglia svedese, si trasferisce presto a Malmoe dove compie gli studi iniziali per poi laurearsi alla scuola drammatica del Teatro Reale di Stoccolma. Muove i primi passi da artista nel teatro locale di Copenhagen, ma è in Svezia che debutta nel cinema, diciannovenne e subito protagonista in Vingarne (1916). Presente in svariati film svedesi e danesi, L'astronave (1923), nel 1925 si trasferisce in Germania dove è interprete in un buon numero di lungometraggi, così pure nella breve parentesi finlandese e britannica. Nel 1927, approda a Hollywood e qui, sotto contratto con la Metro-Goldwyn-Mayer, si distingue in una serie di film di ottimo riscontro, primo fra tutti, Ridi Pagliaccio (1928). Nel muto, ottiene consensi per Le nostre sorelle di danza, Adriana Lecouvreur, Orchidea selvaggia e in seguito, dall'avvento del sonoro, offre prova straordinaria nella parte del guerrafondaio in L'amaro tè del generale Yen (1933). Dopo vari lavori non eccelsi, negli anni '40, pur nella fase del declino, riesce ancora ad emergere, soprattutto per le performance nei noir La follia di Barbablù (1944) e The Man in Half Moon Street (1945). Dopo il piccolo ruolo del nobile filisteo in Sansone e Dalila (1949), ormai non più richiesto come ai bei tempi, accetta ingaggi per film sconosciuti, lavora brevemente per la televisione, quindi si affaccia al teatro di Broadway, buona prova negli anni '50 nella pièce "The Strong Are Lonely" e ben esposto in altre successive rappresentazioni. Torna in patria all'inizio degli anni '60 per gli sgoccioli di carriera, suo ultimo film Gudrun (1963), di produzione danese. Dopo il ritiro dal cinema, in Svezia, appare occasionalmente in teatro e nella televisione locale. Muore a 84 anni, a Stoccolma nel 1981. Sposato per due anni, poi divorziato, con l'attrice-cantante Vivian Duncan (una figlia, Evelyn). Vari rumors gli attribuisco flirt con varie attrici (Greta Garbo, Anna Q. Nilsson) con la baronessa svedese Linde Klinchowström, ma anche con uomini: l'attore Johnny Arthur e il regista Mauritz Stiller.








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