I prodigi del 2000
(1930, Just Imagine)
The Benson Murder Case
(1930)
Mata Hari
(1931)
La piccola emigrante
(1931, Delicious)
L'agonia di una stirpe
(1932, The Last of the Mohicans)
Il segno della Croce
(1932, The Sign of the Cross)
Rasputin e l'imperatrice
(1932, Rasputin and the Empress)
Tarzan l'indomabile
(1933, Tarzan the Fearless)
Viva Villa!
(1934)
Un'ombra nella nebbia
(1934, Bulldog Drummond Strikes Back)
La donna del mistero
(1935, Mystery Woman)
I lancieri del Bengala
(1935, The Lives of a Bengal Lancer)
Il conquistatore dell'India
(1935, Clive of India)
I crociati
(1935, The Crusades)
Anna Karenina
(1935)
L'impareggiabile Godfrey
(1936, My Man Godfrey)
Tre ragazze in gamba
(1936, Three Smart Girls)
Sotto i ponti di New York
(1936, Winterset)
Modella di lusso
(1937, Vogues of 1938)
Cento uomini e una ragazza
(1937, One Hundred Men and a Girl)
Allora la sposo io
(1938, The Rage of Paris)
L'eterna illusione
(1938, You Can't Take It with You)
Partita d'azzardo
(1939, Destry Rides Again)
La taverna dei 7 peccati
(1940, Seven Sinners)
L'ammaliatrice
(1941, The Flame of New Orleans)
Hellzapoppin'
(1941)
Le schiave della città
(1944, Lady in the Dark)
Dieci piccoli indiani
(1945, And Then There Were None)
Scandalo a corte
(1945, A Royal Scandal)
Per te io muoio
(1947, For You I Die)
Al diavolo la celebrità
(1951)
Rapporto confidenziale
(1955, Mr. Arkadin)
I due mafiosi
(1964)








NOMINATION ALL'OSCAR
L'impareggiabile Godfrey
(non protagonista)



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Il suo vero nome era Mischa Ounskowsky. Caratterista russo naturalizzato americano, negli anni '30 eccellente interprete di commedie alla Universal, ugualmente capace di disimpegnarsi in altri generi, dal film in costume, al thriller, al musical, all'avventura. Figura singolare, smunto, baffetti e occhi all'infuori, inizialmente affidato, da convenzione del cinema americano di quel tempo, a ruoli di stranieri cattivi, poi in improbabili o, al contrario plausibili, personaggi irrazionali e stravaganti per parti semicomiche in film di buon successo. Infanzia triste e tormentata; in tenera età perde il padre, ufficiale di marina alla corte dello zar Nicola II, morto in battaglia durante la guerra tra russi e giapponesi. Con la famiglia ridotta in miseria, a seguito della rivoluzione bolscevica, fugge in Turchia assieme alla madre, la quale dopo breve tempo muore di tifo. Rimasto solo, quindicenne, è rintracciato dal nonno, musicista, che lo porta con se negli USA. Per compiacerlo, studia musica e completa gli studi alla Ethical Culture School di New York, ma la sua aspirazione è presto riversata nel mondo dello spettacolo. Ventenne, debutta a Broadway in 'The Wild Duck' e nello stesso anno si ripete nella comedy 'Morals'. Nel 1928, notato da impresari cinematografici, fa il suo esordio sul grande schermo nel muto La casa del terrore, di Frank Tuttle, che nell'immediato lo dirigerà in altri film, il migliore The Benson Murder Case (1930). Prima alla Metro-Goldwyn-Mayer, poi alla Paramount e alla Columbia, prima di approdare alla Universal, è interprete in film famosi, Mata Hari (1931), special modo in kolossal di prestigio, Il segno della Croce (1932), Rasputin e l'imperatrice (1932), Viva Villa! (1934), I lancieri del Bengala (1935), Il conquistatore dell'India (1935), I crociati (1935) e Anna Karenina (1935). Arriva alla celebrità nel 1936, nominato all'Oscar per l'ottima interpretazione in L'impareggiabile Godfrey e da qui in avanti, ormai noto, è nel cast di film celebri, L'eterna illusione (1938), Partita d'azzardo (1939), La taverna dei 7 peccati (1940), Hellzapoppin' (1941, strepitoso nel ruolo del finto nobile russo) e Dieci piccoli indiani (1945). Poi, tra lavori di routine, trova ancora modo di apparire sul palcoscenico newyorkese, nelle commedie musicali 'The Lady Comes Across' e 'Lovely Me'. Negli anni '50, prova il cinema europeo, in Francia e, soprattutto in Italia, diretto da Monicelli e Steno in Al diavolo la celebrità (1951). Orson Welles lo richiede per il noir Rapporto confidenziale (1955); quindi, dopo brevi apparizioni in televisione per sporadici tv-series, torna al cinema italiano, I due mafiosi (1964). Muore d'infarto a Roma, al termine delle riprese di Per amore... per magia... (1967) di Duccio Tessari. Sposato quattro volte con tre divorzi; primo matrimonio con Norma Tillman (due figli, Anthony e Zoe, adottata), poi con Joyce Hunter, in seguito con Susanne Kalish (un figlio, Mischa jr.), infine con Elsie Souls Lee.








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