Doppia vita (1947, A Double Life)
La colpa di Janet Ames (1947, The Guilt of Janet Ames)
La fossa dei serpenti (1948, The Snake Pit)
Un'altra parte della foresta (1948, Another Part of the Forest)
La strada del mistero (1950, Mystery Street)
Kind Lady (1950)
Marty, vita di un timido (1955, Marty)
Calle Mayor (1956)
Il marchio dell'odio (1957, The Halliday Brand)
Il grido (1957)
I delfini (1960)
Senilità (1962)
Discesa all'inferno (1986, Descente aux enfers)
Betrayed - Tradita (1988, Betrayed)
NOMINATION ALL'OSCAR
Marty, vita di un timido
(non protagonista)
BAFTA (ING)
Marty, vita di un timido
(miglior attrice internazionale)
Web Page
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Il suo vero nome era Elizabeth Winifred Boger. Attrice statunitense di teatro, cinema e televisione, presente sul grande schermo dal 1947 al 1988, con score ridotto a soli 22 film interpretati (carriera in parte interrotta poiché bloccata dai 'bandi di proscrizione' maccartisti), molti dei quali di produzione europea e, in diverse circostanze, italiana. Certamente non una vamp, tanto meno dotata di fascino, comunque donna ricca di armonia e portamento, qualità che le permettono di emergere in film importanti, non solo americani. A otto anni studia danza alla Swift Sisters School of Dance e in seguito prova da giovane modella e in alcuni spettacoli itineranti e radiofonici, per proseguire gli studi, grazie a una borsa di studio, al college, il Sarah Lawrence di New York. Si dedica al teatro e nel 1940 debutta a Broadway nel musical 'Panama Hattie' e l'anno seguente ottiene consensi per l'interpretazione nella comedy 'The Beautiful People '; passa al dramma e si afferma in 'The Glass Menagerie', prova che gli consente di approdare a Hollywood, con esordio nel 1947 in La colpa di Janet Ames. Nello stesso anno è nel cast di Doppia vita e nel 1948 interpreta due film di buon successo: La fossa dei serpenti e Un'altra parte della foresta. Scelta da Joseph L. Mankiewicz per il noir Uomo bianco tu vivrai! (1950), è improvvisamente relegata senza accredito in un ruolo di comparsa (telefonista), per sopraggiunta inclusione nelle 'liste nere' del senatore McCarthy, da questi individuata come attrice 'sovversiva' per le sue idee liberali. Ferma per 5 anni, si dedica alla televisione. Quando la bufera volge al termine, torna prepotentemente sulle scene per il ruolo affidatole da Delbert Mann in Marty, vita di un timido (1955), che gli vale la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Nel 1956 è donna ormai matura in Calle Mayor e dopo buona performance offerta in Il marchio dell'odio (1957), torna sul paco di Broadway per 'Face of a Hero'. Si trasferisce in Europa, richiesta da Michelangelo Antonioni per la parte della donna senza speranza in Il grido (1957). Nel 1960, Francesco Maselli la dirige in I delfini e nel 1962 è la volta di Mauro Bolognini che la sceglie per Senilità, nel ruolo di una zitella in cerca disperata di un marito. Nel periodo, alterna l'attività cinematografica con quella televisiva ("Suspicion", episodio del tv-series "American Playhouse") e nel 1988 è nuovamente in Europa, questa volta in Francia, al fianco di Claude Brasseur e Sophie Marceau in Betrayed - Tradita. Ultima apparizione nel mini-series televisivo "Rossella" (1994), rifacimento per la TV di Via col vento (1939). Si ritira a Londra dove muore di cancro a 85 anni. Nel 2003, scrive una autobiografia dal titolo 'The Memory of All That'. Sposata con l'attore Gene Kelly (una figlia, Kerry), divorzia per il produttore Karel Reisz.
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