Abramo Lincoln (1940, Abe Lincoln in Illinois) Il lupo dei mari (1941, The Sea Wolf) Blues in the Night (1941) Il sergente York (1941, Sergeant York) I tre moschettieri del Missouri (1941, Bad Men of Missouri) Il cavaliere della vendetta (1942, Wild Bill Hickok Rides) Il terrore di Chicago (1942, The Big Shot) Prigioniera di un segreto (1942, Keeper of the Flame) Giorni perduti (1945, The Lost Weekend) I forzati del mare (1946, Two Years Before the Mast) La dalia azzurra (1946, The Blue Dahlia) Gli invincibili (1947, Unconquered) La donna del bandito/Disperazione (1948, They Live by Night) Il grande Gatsby (1949, The Great Gatsby) Mercanti di uomini (1949, Border Incident) Delitto in prima pagina (1950, The Underworld Story) I conquistatori della Sirte (1950, Tripoli) La quattordicesima ora (1951, Fourteen Hours) M (1951) David e Lisa (1962, David and Lisa) L'oltraggio (1964, The Outrage) Nevada Smith (1966) Il grande Gatsby (1974, The Great Gatsby)
Il suo vero nome era Howard Silverblatt. Caratterista americano dall'espressione ambigua, massiccio nella corporatura, grezzo nei movimenti, ma ugualmente capace di assicurarsi il primo piano grazie ad un viso granitico che può manifestare tutto e il suo contrario. Da genitori di origine russa, di religione ebraica, senza una specifica forma d'istruzione, un solo trimestre di frequenza al Carnegie Mellon University di Pittsburgh, giovanissimo lavora in un'acciaieria, ma la passione per il teatro lo porta a frequentare Broadway, dove, nel 1929 fa il suo debutto con il Group Theatre di Elia Kazan, per poi affermarsi nel Mercury Theatre, compagnia di Orson Welles. Nel 1937 ottiene straripante successo nel musical di Marc Blitzstein, ´The Cradle Will Rock´ e due anni dopo fa il suo esordio nel cinema in una comparsata senza accredito nel kolossal Maria Antonietta. Senza preciso riferimento, cambia il nome d'arte in Da Silva, classico cognome portoghese; firma un contratto con la Warner Bros (in seguito con la Paramount) e da qui in avanti compare da caratterista in importanti produzioni come Il sergente York (1941), ma riesce a farsi apprezzare anche in una serie di drammi e film-noir, attraverso Il terrore di Chicago, La dalia azzurra, La donna del bandito, Delitto in prima pagina e, soprattutto, nella leggendaria interpretazione del barista in Giorni perduti, dove offre esaltanti duetti con il protagonista Ray Milland. Nel 1947, è un convincente cattivo nel colossale Gli invincibili di Cecil B. DeMille. Nel 1951, dopo la prova offerta nel nero di Henry Hathaway, La quattordicesima ora, la sua carriera si ferma di colpo per un decennio esatto. Indicato da Robert Taylor, compare sui banchi degli accusati nel processo maccartista della HUAC; attraverso il Quinto Emendamento, non conferma ne smentisce probabili simpatie verso il partito comunista. Non è condannato, ma ugualmente privato della possibilità di lavorare; allontanato da Hollywood, torna a Broadway, dove allestisce personalmente diverse rappresentazioni e in molti casi riveste anche il ruolo di autore. Terminata la caccia alle streghe, all'inizio degli anni '60, con l'affermarsi della televisione, si propone in numerosi sceneggiati, senza mai lasciare il cinema, dove vi torna nel 1962 nel convincente ruolo del medico psichiatrico in David e Lisa, che gli vale la nomination al Bafta Awards. Nei decenni successivi le sue apparizioni si diradano sempre più; ottiene alcune parti come in Nevada Smith e Il grande Gatsby, quest'ultimo, remake dell'omonimo film del 1949 da lui stesso interpretato. Chiude la carriera nel 1984, nella mediocre commedia di Sidney Lumet, La Garbo dice. Sposato due volte con un divorzio; con le attrici Marjorie Nelson (due figli, Peter e Daniel) e Nancy Nutter (tre figlie, Rachel, Judith e Margaret).