La tragedia di Harlem (1949, Lost Boundaries)
La seduttrice (1950, Born to Be Bad)
Rancho Notorious (1952)
Scaramouche (1952)
I cavalieri della tavola rotonda (1953, Knights of the Round Table)
Lili (1953)
Saadia (1953)
Guerra e pace (1956, War and Peace)
Eliana e gli uomini (1956, Elena et les hommes)
Il sole sorgerà ancora (1957, The Sun Also Rises)
La fine del mondo (1959, The World, the Flesh and the Devil)
Il sangue e la rosa (1960, Et mourir de plaisir)
Il giorno più lungo (1962, The Longest Day)
La caduta dell'impero romano (1964, The Fall of the Roman Empire)
L'anticristo (1974)
Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra (1975, Brannigan)
Lili Marleen (1981)
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Il suo nome completo era Melchior Gaston Ferrer. Elegante attore americano, nonché regista e produttore. Carriera costruita a puntino sulla sua immagine di uomo raffinato, che lo ha visto spesso interprete in ruoli di aristocratico o personaggio eminente, ma non per questo necessariamente elevati su figure affabili o bonarie. Alto, sguardo intenso, timbro di voce perfetta; ben presto, lascia gli studi alla Princeton University per dedicarsi allo spettacolo e al varietà. Giovanissimo, è promettente ballerino ma deve lasciare per un attacco di poliomielite; è quindi un valido disk-jockey e, negli anni '30, attore teatrale a Broadway. In seguito, si cimenta con successo alla radio, dove è anche produttore di programmi alla NBC. Nel cinema, approda nel 1945 attraverso la regia di La ragazza di Limberlost (The Girl of the Limberlost), prima delle 3 totali, esclusi altri 7 interventi a sostegno compresi 2 per la TV. Nel 1947 ottiene una piccola parte, non accreditato, nel western di John Ford La croce di fuoco e, due anni dopo, esordisce con il suo nome nel tabellone in La tragedia di Harlem. Gli anni '50 rappresentano per lui il massimo dell'esposizione professionale; è infatti presente in numerose produzioni di cartello, prima tra tutte nel drammatico Rancho Notorious (1952), il solo western firmato da Fritz Lang. Nello stesso anno, è ammirevole spadaccino in Scaramouche (1952), preminente, con Stewart Granger, nel più famoso duello di spada della storia del cinema. Nel 1953 è Re Artù in I cavalieri della tavola rotonda, primo cinemascope della MGM; tre anni dopo è nel cast del super-kolossal Guerra e pace di King Vidor e si fa valere anche in Eliana e gli uomini e Il sole sorgerà ancora. Nel decennio successivo, alterna le sue prestazioni tra produzioni europee e hollywoodiane; dopo l'ottima prova fornita in Il sangue e la rosa (1960), ottiene il ruolo del cieco, bieco traditore, nel disastroso kolossal La caduta dell'impero romano (1964). Negli anni '70, prima di passare con assiduità alla televisione ('Falcon Crest'), affianca John Wayne in Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra (1975) ed è attore in una serie ravvicinata di sguaiati film italiani, come L'anticristo (1974, di Alberto De Martino), La polizia accusa, il servizio segreto uccide (1975, di Sergio Martino), Il corsaro nero (1976, di Sergio Sollima), L'avvocato della mala (1977, di Alberto Marras) e La ragazza dal pigiama giallo (1977, di Flavio Mogherini). Nel 1981, Rainer Werner Fassbinder lo chiama nel drammatico Lili Marlen, suo ultimo film importante; poi le sue prestazioni si rivolgono esclusivamente alla TV, dove è presente fino al 1998, anno del suo definitivo ritiro dalle scene. Sposato ben 5 volte con 4 divorzi: inizialmente con Frances Gunby Pilchard (un figlio, John) che risposerà in terze nozze (altri due figli, Pepa e Mark), nel mezzo è marito di Barbara C. Tripp (due figli, Mela e Christopher); in seguito si unisce alla star Audrey Hepburn (un figlio, Sean) e, infine, sposa Elizabeth Soukutine.
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