Questa notte o mai
(1957, This Could Be the Night)
Un volto nella folla
(1957, A Face in the Crowd)
Un cappello pieno di pioggia
(1957, A Hatful of Rain)
Selvaggio è il vento
(1957, Wild Is the Wind)
La lunga estate calda
(1958, The Long, Hot Summer)
La maja desnuda
(1958, The Naked Maja)
Il prezzo del successo
(1959, Career)
Inchiesta in prima pagina
(1959, The Story on Page One)
Senilità
(1962)
Rodaggio matrimoniale
(1962, Period of Adjustment)
Mentre Adamo dorme
(1964, The Pleasure Seekers)
Rio Conchos
(1964)
M 5 codice diamanti
(1966, A Man Could Get Killed)
L'onda lunga
(1968, The Sweet Ride)
Quando l'alba si tinge di rosso
(1968, A Man Called Gannon)
Spie oltre il fronte
(1968, In Enemy Country)
Nella stretta morsa del ragno
(1971)
Rubare alla mafia è un suicidio
(1972, Across 110th Street)
Detective Harper: acqua alla gola
(1975, The Drowning Pool)
La cicala
(1980)
Aiutami a sognare
(1981)
Il giustiziere della notte 2
(1982, Death Wish II)
Tenebre
(1982)
Julie Darling
(1983)
Duplice inganno
(1993, Double Threat)
City Hall
(1996)








NOMINATION ALL'OSCAR
Un cappello pieno di pioggia


GOLDEN GLOBES
Un cappello pieno di pioggia
(nomination)
Il prezzo del successo
(premio)
Rio Conchos
(nomination)


FESTIVAL DI VENEZIA (ITA)
Un cappello pieno di pioggia
(Coppa Volpi e Premio Speciale della Giuria)



Web Page



Il suo vero nome era Anthony Papaleo jr. Attore americano di origine italiana, da nonni emigrati dalla Basilicata, risoluto e visibile interprete in svariati film di successo, almeno nella prima parte di carriera, poi, in età matura, disperso nei meandri dell'opportunismo cinematografico, noto anche in Italia, presente in numerose produzioni nazionali. Alto, moro, sicuramente affascinante, di carattere difficile e scontroso dentro e fuori dai set, nel 1957 scontò 10 giorni di prigione nel carcere di Los Angeles per aver picchiato a sangue un reporter, psicologicamente instabile nel saper affrontare quel turbinio che circonda un personaggio famoso, special modo un attore promettente di sicura celebrità. Nativo di New York, cresce con la madre, dopo che il padre, mai conosciuto, abbandonò la famiglia a seguito del divorzio quando lui era ancora in fasce. Studia alla New School for Social Research, dove vince una borsa di studio che gli permette di iscriversi al celebre Actor's Studio, scuola di recitazione in cui si diploma sotto gli insegnamenti del mitico Lee Strasberg. Frequenta corsi di danza libera alla Young Men's Christian Association, organizzazione svizzera sparsa nel mondo a sostegno dei giovani e proprio durante alcune lezioni è invitato a prender parte a uno stage teatrale. Nel 1954 esordisce a Broadway in ´End as a Man´ e l'anno successivo si ripete in ´Wedding Breakfast´, ma è nel 1956 che riceve grandi consensi per l'interpretazione del fratello di un reduce di guerra tossicodipendente nel dramma ´A Hatful of Rain´ (´Un cappello pieno di pioggia´), che gli vale la nomination al Tony Awards, personaggio che riprenderà nell'analoga trasposizione cinematografica del 1957. Il salto verso il cinema è ormai, da prassi, cosa fatta. Dopo aver preso parte in alcuni tv-series minori, nel 1957 debutta a Hollywood in Questa notte o mai, in un personaggio che vive di rapporto odio-amore con Jean Simmons, commedia diretta da Robert Wise e nello stesso anno lavora in altri tre film di buon riscontro: Un volto nella folla, di Elia Kazan, film anticipatore sul potere manipolante dei media televisivi, dove offre prova notevole come dualista dell'esordiente Andy Griffith, nel sopra citato Un cappello pieno di pioggia che gli valgono la nomination all'Oscar e il Leone d'Oro a Venezia e Selvaggio è il vento, nella parte del figlioccio di Anthony Quinn. Sempre più portato in ruoli altamente drammatici, l'anno successivo è rivale di Paul Newman, che fuori dal cinema diventerà suo amico di lunga data, in La lunga estate calda, ma nello stesso anno stecca nell'improbabile ruolo del pittore spagnolo Francisco Goya, tenebroso all'eccesso ma capace di ballare il Bolero d'amore, sapientemente addomesticato da Angelo Francesco Lavagnino, con la quasi quarantenne ma sempre fluorescente Ava Gardner. Dopo Il prezzo del successo, qui notevole e Inchiesta in prima pagina, entrambi del 1959, varca l'Oceano e approda a Trieste, per il suo primo film italiano, diretto da Mauro Bolognini in Senilità (1962). Dall'inizio degli anni '60 torna a lavorare la per la televisione, che alterna con il cinema in un percorso che progressivamente sminuisce il suo valore di attore drammatico-realista. Se la tv gli offre vantaggi notevoli in qualità di immagine, presente in tv-series di successo, "Valentine's Day", "Reporter alla ribalta" (qui, per i troppi problemi che creava durante le riprese, licenziato sul set malgrado i grandi ascolti), "Search", "Matt Helm", "Aspen", "Detective per amore", "Love Boat", "Alfred Hitchcock Presents", "Ai confini della realtà", altrettanto non si può dire delle prove offerte per il grande schermo, divise tra film di serie minore compresi tra commedie, M 5 codice diamanti (1966), drammi, L'onda lunga (1968), western, Quando l'alba si tinge di rosso (1968), avventura, Spie oltre il fronte (1968), horror, Nella stretta morsa del ragno (1971, film italiano di Antonio Margheriti), crime, Rubare alla mafia è un suicidio (1972). Dopo aver recitato ancora con Paul Newman in Detective Harper: acqua alla gola (1975), abbandona temporaneamente il cinema, nel periodo impegnato soltanto in televisione, per tornarvi negli anni '80 in due film italiani, La cicala (1980) di Alberto Lattuada e Aiutami a sognare (1981) di Pupi Avati. È nel cast di Il giustiziere della notte 2 (1982) e nel corso dell'anno torna a Cinecittà, chiamato da Dario Argento che gli affida il ruolo di protagonista in Tenebre (1982). Sul volgere del decennio, appare in lavori irrilevanti, il pessimo horror zombiesco di produzione americana Death House (1987) e ancora in un film italiano di poco peso, La morte è di moda (1989) di Bruno Gaburro. Negli anni '90, si ritaglia un ruolo secondario nel thriller Duplice inganno e nel 1996, accanto ad Al Pacino, interpreta il suo ultimo film, City Hall. Si ritira dalle scene l'anno successivo. Colpito da ictus cerebrale, muore a 77 anni, nel 2006. Sposato quattro volte con tre divorzi; primo matrimonio con la scrittrice Beatrice Bakalyar, poi con l'attrice Shelley Winters, con la documentarista Judy Balaban (una figlia, Nina, attrice mancata) e in ultimo con l'attrice-modella Rita Thiel (due figli, Christopher, attore e Marco). Tra un matrimonio e l'altro, è stato amante delle attrici Lauren Bacall e Silvana Mangano.








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