La settima vittima (1943, The Seventh Victim) Notte d'angoscia (1944, When Strangers Marry) Scala al paradiso (1946, A Matter of Life and Death) Un tram che si chiama desiderio (1951, A Streetcar Named Desire) L'ultima minaccia (1952, Deadline - U.S.A.) Al centro dell'uragano (1956, Storm Center) Colpevole innocente (1957, The Young Stranger) Testamento di sangue (1958, Money, Women and Guns) Lilith, la dea dell'amore (1964, Lilith) Il pianeta delle scimmie (1968, Planet of the Apes) L'altra faccia del pianeta delle scimmie (1970, Beneath the Planet of the Apes) Fuga dal pianeta delle scimmie (1971, Escape from the Planet of the Apes) Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997, Midnight in the Garden of Good and Evil)
PREMIO OSCAR Un tram che si chiama desiderio
(non protagonista)
Il suo vero nome era Janet Cole. Attrice caratterista statunitense, attiva sia nel cinema sia in teatro e pił in televisione, ambiente nel quale ha lavorato per oltre 50 anni, dal 1949 al 2001. Statura bassa, spigliata e accattivante ma non certamente una vamp, studia alla High School di Miami Beach e subito si appresta alla carriera artistica con debutto in teatro nel 1939 in Florida nella piéce ´Penny Wise´. Nel 1942 ´ al Pasadena Playhouse per ´Arsenic and Old Lace´ (´Arsenico e vecchi merletti´). Si iscrive all'Actor Studio e ben presto è notata dal megaproduttore David O'Selznick, il quale l'assume alla Selznick Productions/RKO con contratto di sette anni e le cambia nome in Kim Hunter. Esordio cinematografico nel cupo La settima vittima (1943), cui seguiranno buone performance in ruoli drammatici come nel caso di Notte d'angoscia (1944), anche se la notorietà la conquista nel 1946 attraverso l'ottima performance in Scala al paradiso. Nel 1947, appare per la prima volta a Broadway, acclamata nel dramma teatrale ´A Streetcar Named Desire´ (´Un tram chiamato desiderio´) dal testo di Tennessee Williams, dove conquista due prestigiosi premi, Critics Circle e il Donaldson. Il successo è tale che Elia Kazan la pretende, al fianco di Marlon Brando, Vivien Leigh e Karl Malden, per il personaggio di Stella Kowalski nell'analoga trasposizione cinematografica del 1951, dove conquista l'Oscar come miglior attrice non protagonista. È un lampo in una carriera partita in rapida ascesa e che la vede ora proiettata verso le alte vette. Di ideologia comunista, nel 1949 firma una petizione a favore dei diritti civili e automaticamente finisce sotto il tallone della giunta d'indagine maccartista. Mai accusata in commissione di attività anti-americane, continua a lavorare seppur a raggio ridotto. Passa quindi alla televisione, importante fase professionale che la vede impegnata in progressione continua tra serial, series e film-tv, con nomination all'Emmy Awards per i 20 episodi interpretati nella soap-opera "Ai confini della notte". Nel 1962, depone davanti la Suprema Corte di New York a favore di artisti finiti nelle liste nere e nei bandi proscrizione; accolta la sua testimonianza, la giuria volta pagina e pone fine alla decennale ´caccia alle streghe´. Tornata la normalità, è bravissima in Lilith, la dea dell'amore (1964), quindi appare nei primi tre film della famosa ´saga delle scimmie´, Il pianeta delle scimmie (1968), L'altra faccia del pianeta delle scimmie (1970) e Fuga dal pianeta delle scimmie (1971), irriconoscibile per il trucco da scimpanzè nel ruolo della Dottoressa Zira. Continua a lavorare anche in età più che matura; in teatro, ´Greytop in Love´ (1998) e nell'off-Broadway ´'The Madwoman of Chaillot´ (2001) e ancora nel cinema, con ultima prestazione di rilievo in Mezzanotte nel giardino del bene e del male (1997) di Clint Eastwood. Muore d'infarto a 79 anni. Sposata per due anni con William A. Baldwin (una figlia, Kathy), dopo il divorzio si unisce allo sceneggiatore Robert Emmett (un figlio, Sean, musicista rock).