Gli assassini sono tra noi (1946, Die Mörder sind unter uns) La peccatrice (1951, Die Sünderin) I dannati (1951, Decision Before Dawn) Di notte sulle strade (1952, Nachts auf den Straßen) Corriere diplomatico (1952, Diplomatic Courier) Le nevi del Kilimangiaro (1952, The Snows of Kilimanjaro) Notte di perdizione (1952, Night Without Sleep) La mandragora (1952, Alraune) Henriette (1952, La fête à Henriette) Accadde a Berlino (1953, The Man Between) Svengali (1954) Prigioniero del grattacielo (1959, Subway in the Sky) Lulù l'amore primitivo (1962, Lulu) Caterina di Russia (1963) Landru (1963) Paga o muori (1964, Wartezimmer zum Jenseits) Fedora (1978)
Il suo nome completo era Hildegard Frieda Albertine Knef. Attrice e cantante tedesca naturalizzata americana nel 1950, attiva in patria, negli USA e in Europa attraverso produzioni inglesi, francesi e italiane. Di gran bellezza, bionda, occhi verdi, determinata dal forte carattere tipicamente tedesco, rimasta orfana di padre, mercante di tabacco morto di sifilide quando lei aveva un anno di età, studia gli obblighi a Berlino presso l'istituto Wilmersdorf. Portata alla grafica, brava ritrattista, alla UFA si perfeziona come disegnatrice per cartoni animati, ma è costretta ad abbandonare quando, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, le armate sovietiche invadono la Germania. Nel periodo bellico si appresta al cinema in due anonimi film, Die Brüder Noltenius e Frühlingsmelodie, girati nel 1942 ma distribuiti soltanto nel 1946. Terminato il conflitto ottiene subito popolarità internazionale grazie al ruolo di protagonista nel thriller Gli assassini sono tra noi. Gli americani la vogliono subito e il produttore indipendente David O'Selznick gli propone un lucroso contratto, a patto che cambi nome in Gilda Christian e nasconda la sua nazionalità tedesca a favore di quella austriaca. Lei rifiuta e torna in patria. Qui, interprete di una mezza dozzina di film pressoché sconosciuti, nel 1951 da scandalo con il film La peccatrice, dove appare completamente nuda, che fa infuriare la Chiesa Cattolica. Acquista nuova notorietà e questa volta il richiamo da Hollywood si concretizza realmente. Negli USA, cambia nome in Neff soltanto per difficile pronuncia americana ed appare in film di buon successo, come nel war-movie I dannati, nel noir Corriere diplomatico, nell'avventuroso Le nevi del Kilimangiaro, nel thriller Notte di perdizione. Richiesta dal cinema europeo, è diretta in Francia da Julien Duvivier nella commedia Henriette, quindi appare negli inglesi Svengali e Accadde a Berlino e in un film tedesco di successo, La mandragora. Prova anche il cinema italiano, nel pessimo La strada dei giganti (1960) di Guido Malatesta e nel'inguardabile kolossal in costume Caterina di Russia (1963) di Umberto Lenzi. Calca il palcoscenico di Broadway, nel lussuoso musical 'Silk Stockings', poi si dedica alla canzone attraverso un nutrito numero di incisioni tra singoli e album. Compare senza accredito in un piccola parte di Quella sporca dozzina (1967) e nel 1978, Billy Wilder gli offre il ruolo della diva immortale in Fedora, tra le migliori interpretazioni in carriera. Prova la televisione attraverso alcuni tv-movie e series di raro riscontro e nel cinema continua a lavorare per produzioni di poco valore, spesso attestate nell'horror e la semi-fantascienza. Negli anni '80, pur malata di cancro, che sconfiggerà due volte, la sua attività non si ferma, fino al 1999, anno del ritiro. Muore in patria nel 2002, a 76 anni per infezione polmonare. Vincitrice e nominata in diverse rassegne cinematografiche, 'Festival di Locarno', 'German Film', 'Karlovy Vary International Film Festival', 'Golden Camera' e 'Bambi Awards' (questo alla memoria), sul finire della carriera ha scritto numerosi testi sul cinema, due autobiografie, "Der geschenkte Gaul: Bericht aus einem Leben", "Das Urteil" e una biografia sulla sua amica di sempre Romy Schneider, "Romy - Betrachtungen eines Lebensweges".
Sposata tre volte con due divorzi; con il produttore Kurt Hirsch e a seguire, con l'attore David Cameron (una figlia, Christina) e il documentarista Paul von Schell.