Amanti senza domani
(1932, One Way Passage)
Once in a Lifetime
(1932)
La seconda aurora
(1933, The Life of Jimmy Dolan)
La danza delle luci
(1933, Gold Diggers of 1933)
Il mondo cambia
(1933, The World Changes)
Babbitt
(1934)
Ah, Wilderness!
(1935)
Kind Lady
(1935)
Fuori dalla nebbia
(1941, Out of the Fog)
La signora acconsente
(1942, The Lady Is Willing)
La stirpe del drago
(1944, Dragon Seed)
Veleno in paradiso
(1944, Guest in the House)
Odissea tragica
(1948, The Search)
La morte aldilà del fiume
(1949, Roseanna McCoy)
La leggenda dell'arciere di fuoco
(1950, The Flame and the Arrow)
L'uomo di Laramie
(1955, The Man from Laramie)
Cimarron
(1960)
Giorni senza fine
(1961, The Young Doctors)
Ombre sul palcoscenico
(1963, I Could Go on Singing)
Il dominatore
(1963, Diamond Head)
Al di là della vita
(1963, All the Way Home)








NOMINATION ALL'OSCAR
La stirpe del drago
(non protagonista)



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Il suo nome completo era Aline Laveen MacMahon. Attrice americana di origini irlandesi, proveniente dalla music-hall e dal teatro. Nel cinema, per sua scelta, quasi mai protagonista a favore di una carriera espressa in ruoli di supporto da lei stessa scelti e interpretati con scrupolosa applicazione, evidenziata attraverso particolare uso di atteggiamenti e movenze per ogni suo personaggio. Viso malinconico, sguardo triste puntato a misura perfetta per film drammatici, thriller, noir, ma capace, grazie alla sua innata versatilità, di eccellere anche in figure brillanti, per commedie e generi di puro intrattenimento. Scuola d'obbligo al Erasmus Hall High School di Brooklyn, in New York e di seguito laurea al Barnard College. Muove subito i primi passi verso la professione artistica con debutto in teatro, nel 1921, al Neighborhood Playhouse, per la piéce 'The Madras House' e l'anno successivo è presente in 'The Green Ring', 'The Dover Road' e 'The Exciters'. La lunghissima parentesi teatrale, che non abbandonerà mai fino al 1975, la vede impegnata in numerose rappresentazioni a Broadway dove acquista notevole celebrità, tanto da finire ben presto nelle mire dei produttori cinematografici. La Warner Bros la mette sotto contratto e la fa esordire nel 1931, nella parte di una segretaria in Five Star Final. Tutto il decennio 1930 rappresenta sicuramente il periodo più fecondo della sua intera filmografia. Notevole nel ruolo della donna amareggiata in Amanti senza domani (1932), superba nella parte della maestra di pronuncia in Once in a Lifetime (1932), di gran rilievo nell'altezzosa ballerina il La danza delle luci (1933). Nel 1935 passa alla Metro-Goldwyn-Mayer, qui spesso utilizzata in film mediocri, dai quali emerge ugualmente attraverso prove incisive e di gran carattere. Gli anni '40 si attestano sul dramma e il noir, con buone riuscite in Fuori dalla nebbia (1941), La stirpe del drago (1944, dove conquista la sua unica nomination all'Oscar), Veleno in paradiso (1944) e Odissea tragica (1948). I successivi anni '50 la rilanciano verso l'avventura: La leggenda dell'arciere di fuoco (1950) e il western, L'uomo di Laramie (1955). Passa alla televisione, senza particolare rilevanza; torna al teatro e poi ancora la cinema, presente negli anni sessanta nel kolossal-epico Cimarron, moglie di Robert Keith, dottoressa nel drammatico Giorni senza fine (1961) e in Al di là della vita (1963), suo ultimo film interpretato. Rimasta vedova nel 1975, si ritira da ogni scena e muore di polmonite nel 1991. Sposata per tutta la vita al famoso architetto di NewYork, Clarence S. Stein; senza figli.







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