War Brides (1916)
L'Occidente (1918, Eye for Eye)
Out of the Fog (1919)
Lanterna rossa (1919, The Red Lantern)
Madame Peacock (1920)
La signora delle camelie (1921, Camille)
A Doll's House (1922)
Salome (1923)
La madonna della strada (1924, Madonna of the Streets)
Ho ucciso mio figlio (1925, My Son)
Incontro senza domani (1940, Escape)
Sangue e arena (1941, Blood and Sand)
Il ponte di San Luis Rey (1944, The Bridge of San Luis Rey)
Da quando te ne andasti (1944, Since You Went Away)
Web Profile
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Il suo vero nome era Mariam Leventon. Attrice russa, nativa di Jalta in Crimea, odierna Ucraina, leggendaria star del cinema muto americano e, ancor prima, del teatro russo e poi statunitense.
Sessualmente lesbica dichiarata, magra, eclettica, raffinata nei modi e nel fisico, studia al Conservatorio di San Pietroburgo e balletto classico a Odessa, per poi specializzarsi in recitazione, presso il Teatro di Mosca, sotto gli insegnamenti del grande Konstantin Stanislavskij. Ottiene successo teatrale in patria, special modo dettato dal registro del drammaturgo norvegese
Henrik Ibsen ('Samfundets støtter', 'Gengangere', 'Hedda Gabler'), che replica in tournée negli USA a partire dal 1906. Stabilitasi a New York, continua ad apparire sui palchi di Broadway in numerosi stage, fino al 1914, quando attratta dal cinema, prova l'avventura sul grande schermo. Non è verificata la sua partecipazione in Hamlet (1914), come non è sicuro il ruolo da lei interpretato, Amleto o Ofelia e neppure è certo se il film sia stato mai realizzato. Quello che appare documentato è senza dubbio il suo debutto, avvenuto nel 1916 in War Brides, dove sorprende tutti per l'interpretazione schematica, perfezionata da uno stile di eleganza estetica, armonioso e solenne, dal quale, in seguito, molte attrici prenderanno spunti, se non proprio uguali atteggiamenti. Diretta da Albert Cappellani, interpreta tre film in rapida successione, L'Occidente (1918), Out of the Fog (1919) e Lanterna rossa (1919). Appare in doppio ruolo in Madame Peacock (1920) e trionfa, al fianco di Rodolfo Valentino in La signora delle camelie (1921). Nei primi anni '20 è l'attrice più pagata d'America, con stipendio fisso di 13mila dollari la settimana. Nel 1923 è protagonista, oltre che produttrice, del discusso Salome, dove scrittura, in ossequio a Oscar Wilde, un intero cast di attori omosessuali. Con La madonna della strada (1924) e Ho ucciso mio figlio (1925), perfeziona il suo modo di apparire, non più drammaticamente passionale, ma di reale concretezza, tuttavia senza convincere. Nel 1925, dopo aver constatato che il fare recitativo non appassiona più il pubblico, lascia il cinema per 15 anni; torna al teatro e a Broadway riscuote applausi per 'The Cherry Orchard', 'Katerina', 'Ghosts', 'The Simpleton of the Unexpected Isles' e 'The Mother' del 1939, sua ultima apparizione sul palco newyorkese. Con l'avvento del sonoro, in netto ritardo, nel 1940 fa ritorno a Hollywood, soprattutto in ruoli di caratterista, come in Incontro senza domani (1940), Sangue e arena (1941), Il ponte di San Luis Rey (1944) e Da quando te ne andasti (1944), film terminale di una carriera ricca di soddisfazioni, avvalorate da critiche lusinghiere. Muore l'anno seguente a seguito di una trombosi coronaria. Inizialmente sposata a Sergei Golovin, studente in recitazione, ma divorzia subito per poi convivere con il regista ex scenografo e attore gay Charles Bryant; dal 1929 al giorno della sua morte ha coabitato con l'attrice teatrale, anch'essa lesbica, Glesca Marshall.
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