From Farm to Fame (1922) Bromo and Juliet (1926) Her Second Chance (1926) The Return of Boston Blackie (1927) A Man's Past (1927) Scarlet Youth (1928) The Noose (1928) Trial Marriage (1928) Into the Night (1928) Broadway Fever (1929) Honeymoon Lane (1931)
Il suo nome completo era Helen Corliss Palmer. Caratterista americana del cinema muto, raramente protagonista, con soli 16 film interpretati in meno di dieci anni; ricordata non tanto per le sue interpretazioni in lavori tutto sommato di routine, quanto per la sua bellezza e gli epiloghi sentimentali che all'epoca crearono non pochi imbarazzi, all'opinione pubblica e soprattutto a se stessa, incapace di stare lontano da uomini sposati. Altezza media, mora, viso stupendo, da famiglia cospicua di fratelli e sorelle della medio borghesia americana, padre ingegnere, dopo gli studi alla High School di Macon, in Georgia, si appresta ai più svariati lavori, fin quando, nel 1922, per puro caso, è vincitrice di un concorso di bellezza indetto dalla rivista di New York ´Motion Picture Magazine´, presieduto dal suo futuro marito, Eugene Brewster, ricco industriale con precedenti da regista anche nel cinema, che garantiva alla fortunata il primo ruolo di un film e un contratto pubblicitario biennale. È cosė che fa il suo esordio da protagonista nello short From Farm to Fame (1922). Negli anni a seguire, si dedica alla promozione di prodotti cosmetici e nel 1926, anno del suo matrimonio, inizia a lavorare da attrice con una certa frequenza. Per tutti gli anni venti, si distingue in Bromo and Juliet, The Return of Boston Blackie, The Noose, Trial Marriage e Scarlet Youth, dove recita in pantaloncini in uno dei primi film osé (e vietati) del cinema americano. Nel 1931, nel periodo del divorzio (Brewster fu praticamente rovinato dal crollo della borsa e dal mantenimento a costi altissimi della sua prima moglie), appare in una parte più che secondaria nella commedia Honeymoon Lane, suo ultimo film. In preda all'alcolismo, con seri problemi di natura mentale, lascia il cinema a 29 anni. Ricoverata nell'ospedale di San Francisco, ne esce parzialmente ristabilita. Cambia nome in Edith Mason, nella speranza di rivitalizzare la carriera artistica, ma Hollywood gli chiude le porte. Continua nella pubblicità di prodotti di bellezza e sposa in seconde nozze il rodeista William Taylor. Negli anni a seguire, problemi di salute fisica e psichica si riaffacciano nuovamente in maniera peggiorativa. Psichicamente insana e nuovamente debilitata dal vizio del bere, economicamente a terra, è ricoverata nell'ospedale psichiatrico State Mental Hospital di Camarillo, in California, dove muore a 53 anni, nel 1952. Non ha avuto figli. Sembra sia stata amante del tennista e direttore teatrale, oltre che suo agente, Albert J. Cohen.