Occhi nella notte
(1942, Eyes in the Night)
La commedia umana
(1943, The Human Comedy)
La parata delle stelle
(1943, Thousands Cheer)
I sacrificati
(1945, They Were Expendable)
Il ritratto di Dorian Gray
(1945, The Picture of Dorian Gray)
La vita è meravigliosa
(1946, It's a Wonderful Life)
Il delfino verde
(1947, Green Dolphin Street)
Codice d'onore
(1948, Beyond Glory)
Ultimatum a Chicago
(1949, Chicago Deadline)
Il nodo del carnefice
(1952, Hangman's Knot)
I pirati dei sette mari
(1953, Raiders of the Seven Seas)
Duello all'ultimo sangue
(1953, Gun Fury)
Occhio alla palla
(1953, The Caddy)
Da qui all'eternità
(1953, From Here to Eternity)
L'ultima volta che vidi Parigi
(1954, The Last Time I Saw Paris)
Tre ore per uccidere
(1954, Three Hours to Kill)
Cavalcata ad Ovest
(1954, They Rode West)
I due capitani
(1955, The Far Horizons)
Il ricatto più vile
(1956, Ransom!)
La frustata
(1956, Backlash)
Il re del jazz
(1956, The Benny Goodman Story)








PREMIO OSCAR
Da qui all'eternitą
(non protagonista)



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Il suo vero nome era Donna Belle Mullenger. Attrice americana, presente nel cinema hollywoodiano per un ventennio, dall'inizio degli anni '40 alla fine del decennio successivo. Ragazza genuina, cresciuta in campagna, bellezza acqua e sapone, studia al Los Angeles City College, dove s'impegna in eccellenti rappresentazioni drammatiche per il teatro scolastico, eletta Campus Queen (regina dell'istituto) per le ottime prestazioni recitative. Partecipa vincente in numerosi concorsi di bellezza e nel 1941 è ingaggiata dalla Metro-Goldwyn-Mayer. Esordio senza accredito nel musical I ragazzi di Broadway (1941) e l'anno successivo è gią co-protagonista nel noir Occhi nella notte. Nel periodo è presente in tutta una serie di film anche di successo, ma lo studios non appronta per lei ruoli significativi, deprezzando così le sue doti in parti sempre limitrofe caratterizzate solo in forma della sua figura, sincera e benevola. Si ricorda in I sacrificati (1945), Il ritratto di Dorian Gray (1945) e, soprattutto, nell'acclamato La vita è meravigliosa (1946). Poi routine fino al 1951, quando rompe con la MGM e si accorda con la Columbia, ma la musica non cambia un granché neppure nella nuova compagnia. Nel 1953 vince l'Oscar per Da qui all'eternità, stranamente nel solo film dove non interpreta il solito ruolo della ragazza casa e chiesa, ma quello di una prostituta. Nel 1954 è nel cast di L'ultima volta che vidi Parigi; in seguito, presente in film gialli e avventurosi, nel 1958, stanca di non essere mai riconosciuta in figure gratificanti, lascia il cinema per passare alla televisione. Firma un contratto con la ABC che gli concede carta bianca; produce e interpreta un proprio programma, '"The Donna Reed Show", messo in onda in 275 episodi dal 1958 al 1966 e l'enorme successo ricevuto la porta ad essere nominata per quattro anni consecutivi all'Emmy Awards. Alterna la professione di attrice con quella sociale e nel 1983, cessata ogni attività artistica dopo il tv-series ´Dallas´ (presente in 24 puntate), si dedica con profitto in opere di beneficenza. Contraria ad ogni forma di violenza, pacifista e anti-nuclearista convinta, partecipa a manifestazioni contro la guerra in Vietnam e nel 1970 è presidente dell'associazione Another Mother for Peace con sede a Beverly Hills. Muore a 65 anni per un cancro al pancreas. Sposata tre volte con due divorzi: inizialmente con il truccatore William Tuttle, poi con il produttore Anthony Owen (quattro figli, Anthony jr., Timothy, Mary Anne e Penny Jane, quest'ultima adottata); infine, terzo matrimonio con Grover Asmus, colonnello della U.S. Army. Tra i matrimoni, ha intrattenuto relazioni sentimentali con gli attori Frank Sinatra e Lew Ayres.










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