Reggie Mixes In
(1916)
Nascita di una nazione
(1915, The Birth of a Nation)
The Half-Breed
(1916)
The Americano
(1916)
Intolerance
(1916, Intolerance: Love's Struggle Throughout the Ages)
The Cold Deck
(1917)
The Firefly of Tough Luck
(1917)
The Gown of Destiny
(1917)
The Ghost Flower
(1918)
Restless Souls
(1919)
Humoresque
(1920)
The Rejected Woman
(1924)
The Price She Paid
(1924)
The Dancers
(1925)
East Lynne
(1925)
Per suo figlio
(1926, Marriage License)
Heart of Salome
(1927)
La maschera del diavolo
(1928, The Masks of the Devil)
Show Boat
(1929)
Peggy va alla guerra
(1929, She Goes to War)











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Il suo nome completo era Alma Genevieve Reubens. Attrice americana del cinema muto, morta a soli 33 anni, di grande talento interpretativo, osannata da pubblico e critica, con inizio di carriera fulminante che la porta ai messimi vertici del primo divismo cinematografico, professione rovinata negli ultimi cinque anni, quando, alcolista e dipendente da droghe (morfina, eroina e cocaina), ha distrutto progressivamente la propria immagine e di conseguenza una carriera, che a tutti appariva destinata alle più alte vette della popolarità. Mora, affascinante, sguardo intenso e profondo, californiana, limita i propri studi alla scuola cattolica Sacred Heart Convent di San Francisco e già in adolescenza si mette in luce attraverso spettacoli teatrali minori, poi in tour californiani, prima da corista, poi da attrice. A 17 anni, nel 1914, debutta nel cinema, dove, in ruoli di minima, appare in vari cortometraggi. Ottiene subito parti specifiche in vari film; appare nel kolossal di D.W. Griffith Nascita di una nazione (1915) e divide il set con Douglas Fairbanks in The Half-Breed. È ancora nel secondo capolavoro di Griffith, Intolerance (1916), poi è assidua protagonista di successo in una serie di lungometraggi, al fianco di attori affermati e diretta dai migliori registi dell'epoca. Riporta grande successo personale in The Firefly of Tough Luck (1917) e Humoresque (1920) e, attraverso altri lavori (di sola distribuzione nazionale, quindi mai arrivati sugli schermi italiani), nei primi anni '20 si afferma come una delle migliori attrici americane. Nel 1924 offre la sua migliore interpretazione in The Price She Paid, ottiene ingaggi da studios importanti, ma da qui in avanti cominciano i problemi. Alcolista, poi dipendente, prima da farmaci, poi da droghe pesanti, non sembra più offrire il meglio di se stessa, malgrado mascheri molto bene tutte le problematiche derivanti dall'assunzione di stupefacenti. Continua a lavorare fino al 1929 in vari film di buon riscontro, tra questi, La maschera del diavolo (1928) e il suo ultimo, Peggy va alla guerra (1929). Entra e esce da case di cura nel tentativo di disintossicarsi, rischia la galera per spaccio e finisce anche in manicomio, dove si rende protagonista di un tentato omicidio nei confronti di un medico. Colpita da polmonite, con fisico ormai debilitato, muore nel 1931 a soli 33 anni. Travagliata anche la vita sentimentale, con tre matrimoni e due divorzi: primo con l'attore Franklyn Farnum, poi con lo sceneggiatore Daniel Carson Goodman, infine con l'attore-regista Ricardo Cortez. Nel 1930, ha scritto un libro di memorie, 'The Bright World Again', pubblicato a puntate su un magazine dopo la sua morte e rieditato nel 2006 con titolo 'Alma Rubens, Silent Snowbird'. Nel 2008, il giornalista Troy Taylor nel libro 'Bloody Hollywood' (naturalmente non tradotto in Italia, capitale della letteratura e dei non lettori), che racconta i lati oscuri delle grandi star, consumati tra scandali, depravazioni, omicidi e suicidi, esistono alcune pagine dedicate a Alma Rubens, di notevole, straziante, efficacia. Appare incredibile, vista la totale mancanza di cratività per soggetti originali destinati al cinema, come Hollywood, che nel passato ha offerto film biografici su attori, registi e produttori, non ha mai pensato di farne uno su questa sfortunata attrice.








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