Autodidatta


Jazz. Tradizionale


Orchestra classica. Pianoforte, organo


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Torinese, figlio del deputato e ministro della DC Attilio Piccioni, si laurea in legge ma si manifesta nella musica leggera sin da giovanissimo, quando compone diverse canzoni per poi specializzarsi nel jazz, grazie a diversi viaggi compiuti negli Stati Uniti. Proprio negli USA affina le sue conoscenze, grazie all'influenza ricevuta da Duke Ellington e alle frequentazioni di Charlie Parker e altri jazzisti in voga nel periodo. Tornato in Italia, dirige l'orchestra per la RAI e già negli anni '50 entra nel cinema come compositore di documentari e in seguito per film d'ogni genere, dove assume, nella prima parte di carriera cinematografica lo pseudonimo di Piero Morgan. Il suo stile, variegato e sempre pronto all'esigenza del copione, si riassume nell'essenzialità del disegno che spesso sfocia in vero e proprio realismo musicale. Abile nel ritmo e nel tentativo di commutare il jazz ad esigenze più moderne, ma sempre in rispetto dell'archetipo iniziale. Stringe un sodalizio di ferro con Francesco Rosi, ma lavora anche per i più famosi registi italiani come Visconti, De Sica, Monicelli, Comencini, Bertolucci, Brass, Lattuada, Rossellini, Risi e specialmente Alberto Sordi, con il quale collabora anche per diversi lavori televisivi. Tra le partiture più importanti composte nell'arco di circa 50 anni in un numero che supera i 170 scores, è bisognoso ricordare quelle per La spiaggia, La tempesta, I magliari, Tutto a posto e niente in ordine, Il bell'Antonio, Il sorpasso e diverse altre insieme ai premiati Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto e Salvatore Giuliano. Attivo fino al termine degli anni '90. Nel 1953 è coinvolto, da una spregevole campagna di stampa politicizzata sull'assassinio di Wilma Montesi, atta a demolire la figura del padre, Ministro dellla Repubblica; ma ne esce senza conseguenze.



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