Matt Reeves
Andy Serkis, Woody Harrelson, Steve Zahn, Karin Konoval, Amiah Miller, Terry Notary, Ty Olsson, Michael Adamthwaite, Toby Kebbell, Gabriel Chavarria, Judy Greer, Sara Canning, Devyn Dalton, Aleks Paunovic, Alessandro Juliani, Max Lloyd-Jones, Timothy Webber, Lauro Chartrand
Matt Reeves, Mark Bomback
(da personaggi ricreati da Rick Jaffa e Amanda Silver)
Michael Giacchino
Michael Seresin
Sconfitto in battaglia dall'esercito degli umani guidato da un inesorabile Colonnello, Cesare, capo delle scimmie, medita la sua vendetta e prepara la battaglia finale dalla quale dipenderà il destino della Terra.
Terzo capitolo della sequenza reboot (termine atto a definire lo stravolgimento letterario e narrativo del primo esito originale) iniziata nel 2011 con L'alba del pianeta delle scimmie e nono film della serie, compreso l'apocrifo Planet of the Apes - Il pianeta delle scimmie (2001, di Tim Burton), fondata da Franklin J. Schaffner con il leggendario capolavoro Il pianeta delle scimmie (1969) interpretato da Charlton Heston. Nuovamente affidato a Matt Reeves, regista del secondo episodio Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie (2014), un film non diverso dai due precedenti, di struttura western-tarantiniana, che segue le logiche di mercato e l'attuale gusto del pubblico, più che mai affascinato dal facile spettacolarismo sempre più tecnologico, poco dal contenuto, malgrado qualche spruzzata di carattere politico-collettivo appare presente attraverso concetti - civiltà, pietismo, unione, speranza, libertà - gettati dentro tanto per non affossare il tutto nella sola illustrazione roboante. Non esiste trattato sociologico, tanto meno metafisico sull'inarrestabile progresso scientifico che inevitabilmente porta all'autodistruzione, tema base presente nel lontano film di Schaffner, materia valida allora (fine anni '60), oggi improponibile soltanto a pensarla, considerata autentica bestemmia in offesa al "bene" della scienza che avanza senza limiti. Al contrario, grande uso introspettivo sul protagonista-scimmia, interpretato da Andy Serkis, adatto al ruolo anche senza trucco, caratterizzato in forme di vero capo, nonché guida rivoluzionaria del suo popolo. Per il resto, scopiazzamenti e facili appoggi al cinema bellico del passato, dalla guerra in Vietnam, Apocalypse Now, ad altri film di successo, come La grande fuga e Il ponte sul fiume Kway, centrati su valori che passano tra il desiderio di libertà e la valorizzazione del proprio essere attraverso l'autodeterminazione. Tutto sommato, pur nella sua esagerata lunghezza (2 ore e 20 minuti), con fastidiose pause intermedie e uso incontrollato di dialoghi spesso prolissi, è una pellicola che si lascia vedere, soprattutto per la presenza di ottimi effetti speciali, che concedono alla visione la parte maggiore d'interesse; privo di digitalizzazione, il film sarebbe passato praticamente inosservato. Escluso dai titoli il nome dello scrittore Pierre Boulle, autore del romanzo ´La planète des Singes´ (1963), che diede origine al primo film e, inconsapevolmente, a questa interminabile saga.
Original track music
Foresta
1.00 - 472 KB wav
(Cesare - Il Colonnello)
