Herr och fru Stockholm
(1920)
En Lyckoriddare
(1921)
Konsum Stockholm Promo
(1921)
Luffar-Peter
(1922)
La leggenda di Gosta Berlings
(1924, Gösta Berlings saga)
La via senza gioia
(1925, Die Freudlose Gasse)
La carne e il diavolo
(1926, Flesh and the Devil)
Torrent
(1926)
La tentatrice
(1926, The Temptress)
Anna Karenina
(1927, Love)
Il destino
(1928, A Woman of Affairs)
La donna divina
(1928, The Divine Woman)
La donna misteriosa
(1928, The Mysterious Lady)
The Single Standard
(1929)
Il bacio
(1929, The Kiss)
Orchidea selvaggia
(1929, Wild Orchids)
La vita e il sogno
(1929, A Man's Man)
Anna Christie
(1930)
Romance
(1930)
Love Business
(1931 - non accreditata)
Inspiration
(1931)
Mata Hari
(1931)
Cortigiana
(1931, Susan Lenox)
Grand Hotel
(1932)
Come tu mi vuoi
(1932, As You Desire Me)
La Regina Cristina
(1933, Queen Christina)
Il velo dipinto
(1934, The Painted Veil)
Anna Karenina
(1935)
Margherita Gauthier
(1936, Camille)
Maria Walewska
(1938, Conquest)
Ninotchka
(1939)
Non tradirmi con me
(1941, Two-Faced Woman)




(da Ninotchka - 1939)




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Il suo vero nome era Greta Lovisa Gustaffson (o Gustavsson).

Studi e formazione: ´Catherine Elementary School´ di Avondale - ´Reale Accademia di Arte Drammatica´ di Stoccolma

Soprannominata "La divina" è, ad oggi, considerata la massima espressione della cinematografia femminile di tutti i tempi e quintessenza dello star-system hollywoodiano.

Da famiglia povera, lascia presto le scuole primarie per assistere il padre, gravemente malato. Morto il genitore, lavora come parrucchiera, poi da commessa nei magazzini PUB di Stoccolma e infine come modella di un'atelier di cappelli. Si avvicina alla cinepresa attraverso filmetti pubblicitari della Ragnar Ring.

Apprende gli insegnamenti di arte drammatica sotto la guida del grande Gustav Molander.

Scoperta dal regista finlandese Mauritz Stiller, autore nel 1920 del film-scandalo Erotikon, sempre alla ricerca di volti nuovi da lanciare, deve a lui il suo viaggio a Hollywood, dopo che il produttore Louis B. Mayer incontrò a Parigi proprio Stiller, che gli confidò di aver trovato una ragazza di una bellezza ´senza precedenti´.

Prende il nome d'arte su iniziativa di Mauritz Stiller, ormai suo press-agente, il quale prima di sceglierlo si consultò con lo storico svedese Arthur Norden che lo trovò in Gàbor, re di Ungheria, poi trasformato in Garbo per non accostare l'attrice a rimembranze sull'Europa dell'Est.

Nel 1924, Stiller la dirige in La leggenda di Gosta Berlings e l'anno successivo è ingaggiata a Hollywood dalla M-G-M, ma negli USA il suo mentore sarà suo regista una sola volta, per altro neppure accreditato, in La tentatrice, film ufficialmente diretto da Fred Niblo. Dopo accese e continue discussioni con i dirigenti M-G-M, Stiller fu isolato e persino allontanato dagli stabilimenti di ripresa. Tornato in patria da solo, morì due anni dopo, nel 1928; la notizia del decesso procurerà alla diva grande sofferenza ma anche desiderio di rivalsa nei confronti di coloro che lo cacciarono.

Dopo il successo ottenuto con La carne e il diavolo del 1926, la Garbo chiede e ottiene uno stock fisso e passa dall'ingaggio di 600 a 5000 dollari a film. Nel 1933, con La regina Cristina, il suo budget arriva a 280.000 dollari e nel proseguo degli anni continuerà a salire verso cifre mai pagate prima ad un attrice.

Vamp incontrastata del cinema muto, attraverso ruoli puramente femminili accentuati da verve tipicamente drammatica. Sugli schermi, quasi mai sorridente, riscontra grandissimo eco la sua performance nella commedia Ninotchka, al punto che lo spot pubblicitario del film è accompagnato dallo slogan ´La Garbo ride´.

Memorabile il lungo bacio con John Gilbert in La carne e il diavolo, una scena fino ad allora mai filmata nel cinema. La M-G-M cercò in tutte le maniere, ma inutilmente, di organizzare tra i due un matrimonio di facciata, per smentire le voci che insistentemente circolavano sulle sue tendenze lesbiche (che non si è mai sposata) e di una presunta relazione tra l'attrice, scrittrice e miliardaria Mercedes de Acosta, poi smentirta da una lettera della Stessa mercedes, aperta dieci anni dopo la morte della Garbo.

Bisessuale, secondo i rumors dell'epoca, avrebbe stretto relazioni lesbo, oltre con la già citata Mercedes de Acosta, anche con le attrici Katharine Hepburn, Claudette Colbert, Janet Gaynor, Dita Parlo, Lilyan Tashman, Mimi Pollak, Marjorie Kane, Zsa Zsa Gabor, Fifi D'Orsay, Tallulah Bankhead, Josephine Hutchinson, Louise Brooks, Marie Dressler, Ona Munson e Marlene Dietrich, l'unione più rumorosa, con le mondane Cecile De Rothschild, Louisa d'Andelot Carpenter, la cantante Billie Holiday, la baronessa Olga de Rothschild e la scrittrice austriaca Salka Viertel; tutte molto chiacchierate ma prive di precise conferme.
Certamente amante degli uomini, ha stretto con loro un gran numero di relazioni che tradiva regolarmente. Note le avventure con gli attori Robert Taylor, Ramon Novarro, John Gilbert, George Brent, Gilbert Roland, Cesar Romero, Nils Asther, Johnny Weissmuller, Douglas Fairbanks jr., con il miliardario Aristotle Onassis, il suo agente Mauritz Stiller, il regista Rouben Mamoulien, i produttori Walter Wanger, Leland Hayward, William Paley e Charles Feldman, il costumista Sydney Guilaroff, il cartoonista Charles Addams, il pugile Max Baer, il fotografo Cecil Beaton, lo scrittore Erich Maria Remarque, il direttore d'orchestra Leopold Stokowski, il pianista Kerry Johnson, il cantante Russ Columbo, il ricco finanziere George Schlee, il nutrizionista Gaylord Hauser, l'aviatore Joseph Kennedy jr., fratello maggiore di John Fitzgerald Kennedy, anche amante del padre, l'industriale Joseph P. Kennedy.

Nel 1932, riesce a boicottare e far bocciare nei provini di La Regina Cristina niente di meno che Laurence Olivier, per poi consegnare il ruolo principale maschile all'amico John Gilbert, nel frattempo caduto in disgrazia.

Molto alta nella struttura fisica rispetto agli attori maschili con cui recita; normale per lei girare le scene in pantofole e in alcuni casi anche a piedi nudi, pur di apparire più bassa del normale.

Nel 1927 è votata nel guinness dei primati come la donna più bella del mondo.

Ha interpretato se stessa nella commedia di James Cruze La vita e il sogno del 1929.

Accusata d'immoralità dalla National Legion of Decency per la seducente interpretazione a doppio ruolo in Non tradirmi con me, la Garbo si ritira dalle scene a soli 36 anni, disgustata dall'ambiente, per vivere il resto della sua esistenza nel più totale isolamento. Rifiuta l'Oscar alla carriera che l´Academy gli aveva riservato nel 1954.

In realtà, la decisione del ritiro era stata da lei presa già sul finire degli anni '30. Le continue richieste di cifre iperboliche (oltre mezzo milione a film per Anna Karenina e Maria Walewska) erano più che altro un modo per farsi dire no. Ma i produttori continuavano ad assecondarla, visti gli enormi introiti al botteghino per i lavori da lei interpretati.

Di grande acume e intelligenza, ha saputo ben investire i suoi guadagni fino a quintuplicare il proprio totale percepito in soli 15 anni di carriera.

La sua ultima apparizione nel cinema non risale al 1941 per Non tradirmi con me, ma al 1974, quando, involontariamente, fu ripresa dalla telecamera mentre era a passeggio per una strada di New York durante le riprese dell'hard-movie Adam and Yves; naturalmente a sua insaputa, ma la scena fu ugualmente inserita nel film, logicamente senza accredito e alcun compenso.

Chiusa in se stessa, nella sua lussuosa residenza newyorkese, tra l'East River e la 52esima Strada, dal 1942 non si è mai fatta vedere in pubblico o in presenza di anteprime, non ha più concesso interviste (soltanto 17 in tutto l'arco della carriera), mai più firmato autografi e neppure risposto a centinaia di lettere che quotidianamente riceveva da ogni parte del mondo. Nessuno, negli ultimi 50 anni di vita, è mai riuscito ad avvicinarla.

Naturalizzata statunitense, nel 1951 ha ricevuto la cittadinanza americana.

Anche se combattuta da un forte esaurimento nervoso, ma sempre lucida, nell'ultimo decennio della sua esistenza si è affacciata alla cultura orientale seguendo la nuova filosofia anche a livello di alimentazione, assolutamente rigida; ma non ha mia rinunciato sino alla fine a sigarette e alcolici.

Muore di polmonite a 85 anni, nel 1990. Lascia in eredità a una nipote sessantenne, Gray Reisfield, figlia del fratello, un patrimonio che si aggira attorno ai 320 milioni di dollari complessivi (del '90), circa 400 miliardi delle vecchie lire, costituiti da conti bancari (55 milioni), opere d'arte acquistate in varie aste nel mondo, appartamenti e ville disseminate negli USA e in Europa.

Su di lei, nel 1980 fu realizzato un film-tv dal titolo "Moviola: The Silent Lovers" diretto da John Erman e convincentemente interpretato dall'attrice svedese Kristina Wayborn, che nel ruolo della Garbo affronta i suoi primi anni americani.

Il 13 Dicembre 2012, alla Julien's Auction di Beverly Hills, posti all'asta, dalla Newbridge Silverware Museum of Style Icons, ben 853 oggetti personali di proprietà dell'attrice, oltre la metà costituiti da capi di abbigliamento, il resto in preziose opere d'arte.

Ha detto: - "Hollywood è un luogo così odioso, ma talmente odioso che non mi sembra neanche vero".

Hanno detto di lei: - "La Garbo appartiene all'istante filmico e ad un momento di magia. Con il suo viso cattura il pubblico e attraverso la carne trasmette sentimenti mistici e, al tempo stesso, impulsi di perdizione" (Roland Barthes).

Frase irriverente: - "Se poi si va stringere, la Garbo è una ragazza normale, come tante altre, ma con i piedi lunghi" (Herbert Kretzmer).




La sua migliore interpretazione
Ninotchka
Il suo film più famoso
Mata Hari
La sua peggiore performance
Non tradirmi con me










OSCAR
Oscar alla carriera (1954)
- non ritirato -


NOMINATION ALL'OSCAR
Anna Christie
Romance
Margherita Gauthier
Ninotchka











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