L'uomo che non è mai esistito
(1956, The Man Who Never Was)
L'isola nel sole
(1957, Island in the Sun)
La settima onda
(1957, Seven Waves Away)
Bravados
(1958, The Bravados)
Ossessione di donna
(1959, Woman Obsessed)
Ben-Hur
(1959)
La ragazza più bella del mondo
(1962, Billy Rose's Jumbo)
Venere imperiale
(1963)
La caduta dell'impero romano
(1964, The Fall of the Roman Empire)
Gengis Khan il conquistatore
(1965, Gengis Khan)
Tramonto di un idolo
(1966, The Oscar)
Viaggio allucinante
(1966, Fantastic Voyage)
La Bibbia
(1966, The Bible)
Shalako
(1968)
Slaves
(1969)
Campa carogna…la taglia cresce
(1973)








GOLDEN GLOBES (USA)
La ragazza più bella del mondo
(nomination)
Ben-Hur
(Golden Globe)


BAFTA (ING)
L'uomo che non è mai esistito
(nomination)


LAUREL AWARDS (USA)
Ben-Hur
(III classificato)



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Il suo vero nome era William Millar. Attore irlandese, profiquo nel cinema americano, noto per la sua espressione eternamente accigliata. Dopo gli studi alla Ballyclare High School e alla Hughes Commercial Academy, intraprende la carriera artistica e da giovane è nella compagnia dell'Uster Theatre Group di Dublino. Per affermarsi, si trasferisce prima in Inghilterra, dove lavora ancora sui palcoscenici dell'Odeon Theatre a Londra, e poi a Parigi. Con serie intenzioni verso il cinema, approda in America sul finire degli anni '50 e dopo un paio di prove convincenti è scelto da William Wyler come l'antagonista di Charlton Heston in Ben-Hur. Proprio dallo strepitoso successo di questo film, nel quale dovette recitare con lenti a contatto marroni per mascherare il naturale colore azzurro dei suoi occhi (a parere dei produttori i romani non avevano gli occhi celesti), fu chiamato in seguito per altri lavori di genere storico-biblico nei quali dette prova di talento e professionalità. Chiamato nel casting di Cleopatra (1963), il produttore Walter Wagner che stava per assegnargli il ruolo di Marco Antonio, decise solo in extremis di affidarlo a Richard Burton. Il kolossal sembra tagliato a sua misura, ma i film interpretati in questo pseudo genere non valgono le prove fornite. Sempre nel 1963 è al fianco di Gina Lollobrigida nel flop di Venere imperiale, nel 1964 è protagonista nel terrificante La caduta dell'Impero Romano, l'anno successivo è nel polpettone Gengis Khan il conquistatore e nel 1966 appare nella scena d'apertura di La Bibbia di John Huston. Nel periodo, quel che poteva far supporre una carriera sempre in crescendo si articolò, al contrario e per logiche diverse, verso un lento e irrefrenabile declino. E anche se nel 1966 ottiene due ottimi risultati attraverso Tramonto di un idolo e Viaggio allucinante, il resto dello score si arena in caratterismi per cinema di serie B, con puntate in italianate di bassa lega degli anni settanta come Il diavolo a sette facce (1971), Lo chiamavano Mezzogiorno (1973), L'uomo che sfidò l'organizzazione e La polizia interviene: ordine di uccidere, entrambi del 1975. Muore improvvisamente e a soli 45 anni, colpito da infarto fulminante dopo aver terminato le riprese dell'horror-comedy Lady Dracula. Il suo primo matrimonio con l'italiana Mariella di Sarzana durò soltanto 24 giorni. Si è poi risposato negli USA con Elizabeth Mills.










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