Lettera a tre mogli
(1949, A Letter to Three Wives)
Se mia moglie lo sapesse
(1949, Everybody Does It)
Bandiera gialla
(1950, Panic in the Streets)
La città assediata
(1950, The Big Lift)
Angels in the Outfield
(1951)
La quattordicesima ora
(1951, Fourteen Hours)
La confessione della signora Doyle
(1952, Clash by Night)
La sete del potere
(1954, Executive Suite)
Fuoco verde
(1954, Green Fire)
La legione dell'inferno
(1955, Joe MacBeth)
Una cadillac tutta d'oro
(1956, The Solid Gold Cadillac)
Questa notte o mai
(1957, This Could Be the Night)
Il gioco dell'amore
(1959, The Mating Game)











Web Profile



Il suo nome completo era Paul Douglas Fleischer. Attore americano proveniente dalla radio e dal teatro, di gran valenza ma di carriera cinematografica breve, circoscritta nello spazio di un solo decennio, dal 1949, anno del suo primo ruolo accreditato al 1959, data del suo ultimo film. Corpulento, espressione equivoca, dizione perfetta, ha spesso interpretato sullo schermo personaggi di forte valenza espressiva, quali poliziotti di mezza età di indole nevrotica o beceri individui, per lo più brutali poi redenti dal sentimento. Studia alla West Philadelphia High School e in seguito alla Yale University di New Haven, nel Connecticut, che ben presto lascia per dedicarsi all'attività agonistica, come giocatore di baseball professionista. Trentenne, è giornalista sportivo, poi commentatore per notiziari radiofonici alla Fox, alla CBS e infine alla Vitaphone. Il perfetto timbro vocale lo avvicina al cinema e nel 1935 è narratore nel cortometraggio P's and Cues e nello stesso anno appare senza accredito nella comedy-short Calling All Tars. Attratto dalle scene artistiche prova il teatro, con debutto a Broadway nel 1938 in 'Double Dummy'. Torna alla radio, ma nel 1949 è nuovamente sul palco newyorkese, chiamato da Garson Kanin che gli affida il trionfale ruolo del burbero magnate in 'Born Yesterday', in seguito, personaggio da lui stesso ripreso nell'analogo film-tv del 1956. Il successo teatrale è straripante e il cinema gli apre immediatamente le porte. Nello stesso anno è nel cast dell'ambigua commedia Lettera a tre mogli, di Joseph Leo Mankiewicz, che continuerà a dirigerlo in altri film a venire. Giunto sul grande schermo in età ormai matura, negli anni '50 eccelle in film-noir e drammi di derivazione commediale. Sempre diretto da grandi registi, ottiene i migliori risultati nel nero Bandiera gialla (1950, di Elia Kazan), nel war-movie La città assediata (1951, di George Seaton), ancora nel noir, con La quattordicesima ora (1951, di Fritz Lang) e La confessione della signora Doyle (1952, di Richard Quine), nel dramma, La sete del potere (1954, di Robert Wise), nella commedia, Angels in the Outfield (1951, di Clarence Brown) e nell'avventura, Fuoco verde (1956, di Andrew Marton). Dalla metà degli anni '50 lavora quasi esclusivamente per la tv, con sporadici ritorni al cinema, notevole nel sentimentale Questa notte o mai (1957, di Robert Wise). Terza apparizione a Broadway nel 1957 in 'A Hole in the Head'; poi ancora televisione. Muore d'infarto appena terminate le riprese di Il gioco dell'amore (1959). Sposato cinque volte con quattro divorzi; inizialmente con Sussie Welles, poi con Elizabeth Farnesworth, quindi con Geraldine Higgins e infine con due attrici, prima con Virginia Field (una figlia, Margaret) e in seguito con Jan Sterling (un figlio, Adams).







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