Il suo nome completo era George Campbell Scott. Attore americano di gran carisma, dotato di spiccata personalità, freddo ed energico, ricordato per i suoi ruoli di uomo duro, sprezzante e solitario, spesso eroe egocentrico, ma soprattutto per la sua performance nella discutibile figura in Patton - Il generale d'acciaio (1970), che gli valse l'Oscar come miglior attore, pubblicamente rifiutato in segno di protesta contro l'Academy Awards, da lui stesso definita 'teatrino senza senso'. Alto, espressione accigliata, voce roca, studia alla University of Missouri per poi arruolarsi nei marines per quattro anni. In seguito, dopo aver svolto attività di insegnante in quattro college, si orienta verso la professione artistica; inizia nel teatro mobile e dopo lunga gavetta in giro per gli USA e anche in Canada, arriva a Broadway e nel New York Shakespeare Festival debutta nel 'Riccardo III', per poi proseguire con successo attraverso ottime interpretazioni in 'As You Like It' (t. l. 'Come vi piaccia') e 'Children of Darkness'. Specialista in esegesi shakesperiane, continua la sua attività teatrale distinguendola da quella televisiva, presente a partire dai primi anni '50 in tv-series per la NBC e CBS. Fa il suo esordio nel cinema in L'albero degli impiccati (1959) come spalla di Gary Cooper e nello stesso anno interpreta con vigore il ruolo dell'avvocato in Anatomia di un omicidio, dove ottiene la sua prima nomination all'Oscar. Nel 1961 riceve la definitiva consacrazione al fianco di Paul Newman in Lo spaccone, nella parte del manager hard-boiled. Dopo aver interpretato il generale comicamente folle in Il Dottor Stranamore…(1964, di Stanley Kubrick), Abramo ne La Bibbia (1966, di John Huston) e ottenuto il trionfo nel già citato Patton - Il generale d'acciaio (1970), i suoi personaggi si fanno sempre più incisivi, sia nel registro drammatico-inquietante che in quello bizzarro-commediante. Si ritrova con profitto in una vasta scala di generi: comedy (Anche i dottori ce l'hanno), poliziesco (I nuovi centurioni), spionistico (Il giorno del delfino), storico (Hindenburg), musical (Il boxeur e la ballerina), drammatico (Hardcore, Taps - Squilli di rivolta). Notevole la sua presenza in film-tv e mini-series televisive; tra questi, da ricordare "East Side/West Side", "Playhouse 90", "Mr. President", "East Side/West Side", "The Andersolville Trial", "Jane Eyre", "Processo alla paura" e "The Last Days of Patton" dove riprende il personaggio più famoso da lui interpretato. Dagli anni '80, si ammala di diabete e le sue apparizioni sul grande schermo iniziano a diradarsi e anche se continua ad apparire in film occasionali, il suo charme non esercita più sul pubblico quel sense-appeal di un tempo; Hollywood, macchina affascinante e spietata, lo abbandona. Negli ultimi anni torna al teatro, sempre presente nel suo curriculum di artista ('Morte di un commesso viaggiatore', 1975 'Sly Fox', 1976), prima nel 1991 in 'On Borrowed Time' e nel 1996 come co-protagonista al fianco di Charles Durning nel revival 'Inherit the Wind'. Muore a 71 anni a causa di un aneurisma addominale. Nella lungimirante carriera è stato regista in due circostanze, nel 1972 per La notte del furore e nel 1974 per The Savane Is Loose. Turbolenta anche la vita coniugale con 5 matrimoni e 4 divorzi, sempre con attrici: Carolyn Hughes (una figlia, Victoria), Patricia Reed (due figli, Matthew e Devon), Colleen Dewhurst, doppio matrimonio e doppio divorzio (due figli, Alexander e Campbell, attore), Trish Van Devere. Ha avuto un'altra figlia, Michelle, nata da una relazione con Karen Riehl Truesdell.