Guadalcanal
(1943, Guadalcanal Diary)
Backfire
(1946)
Il bandito senza nome
(1946, Somewhere in the Night)
Il 13 non risponde
(1947, 13 Rue Madeleine)
Orchidea bianca
(1947, The Other Love)
L'urlo della città
(1948, Cry of the City)
Chiamate Nord 777
(1948, Call Northside 777)
I corsari della strada
(1949, Thieves' Highway)
Il segreto d'una donna
(1949, Whirlpool)
Amaro destino
(1949, House of Strangers)
Mentre la città dorme
(1950, The Sleeping City)
I misteri di Hollywood
(1951, Hollywood Story)
Gardenia blu
(1953, The Blue Gardenia)
Gli schiavi di Babilonia
(1953, Slaves of Babylon)
La legione del Sahara
(1953, Desert legion)
Piangerò domani
(1955, I'll Cry Tomorrow)
La polizia bussa alla porta
(1955, The Big Combo)
Anonima delitti
(1955, New York Confidential)
I fratelli Rico
(1957, The Brothers Rico)
Cordura
(1959, They Came to Cordura)
Il circo e la sua grande avventura
(1964, Circus World)
La più grande storia mai raccontata
(1965, The Greatest Story Ever Told)
Il padrino
(1972, The Godfather)
Tony Arzenta
(1973)











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Il suo vero nome era Nicholas Peter Conte. Attore statunitense di origine italiana. Tra i più noti caratteristi, spesso anche protagonista, del cinema nero americano. Grazie al suo aspetto bonario che cela un'ambigua sottolineatura malavitosa, lega il suo nome a personaggi oscuri, vittime del destino avverso o anche in ruoli di gangsters. Figlio di un barbiere, in gioventù si adopera nei lavori più umili; poi,dopo gli studi alla Neighborhood Playhouse, dove vince una borsa di studio, è sotto la guida di Elia Kazan al New York City´s Group Theatre, che lo fa esordire in teatro nel 1935. Nel 1939, fa il suo esordio nel cinema nel drammatico Heaven with a Barbed Wire Fence, ma chiamato sotto le armi nella seconda guerra mondiale, interrompe la professione e parte per il fronte europeo. Ferito e rimpatriato, nel 1943 riprende così la sua attività di attore sotto contratto con la 20th Fox. Negli anni ´40 e in parte ´50, è presente in numerosi noir e si fa apprezzare in L'urlo della città, Il bandito senza nome, Il segreto di una donna, Amaro destino, I corsari della strada, Mentre la città dorme, I misteri di Hollywood e Piangerò domani. Dal 1955 si dedica con assiduità alla televisione senza tralasciare il grande schermo dove, raffinato il ruolo, compare in film di genere svariato come nel western Cordura (1959) e in due kolossal, il circense Il circo e la sua grande avventura (1964) e il religioso La più grande storia mai raccontata (1965). Ma la sua affinità al genere gangsteristico non puà venir meno neppure nel periodo della completa maturazione; Francis Ford Coppola lo chiama per interpretare la figura di un boss ne Il padrino (1972), che resta senza dubbio il suo film più famoso. Da questa interpretazione, Conte si lascia prendere la mano e il finale di carriera appare impietoso; accetta ruoli su ruoli in imbarazzanti poliziotteschi di produzione italiana sempre in attinenza a personaggi mafiosi. In soli tre anni è presente in una decina di film come in L' Onorata famiglia - Uccidere è cosa nostra, Il boss, Anastasia mio fratello ovvero il presunto capo dell'anonima assassini, Milano trema - La polizia vuole giustizia, Tony Arzenta, Il poliziotto è marcio e Roma violenta. Chiude la carriera nel 1975 con l'horror di Franco Lo Cascio, Un urlo nelle tenebre; muore d'infarto nello stesso anno appena terminate le riprese. Marito dell'attrice Ruth Storey (un figlio, Mark, attore), divorzia per risposarsi con un'altra attrice, Shirlee Garner. Additato come bisessuale, sembra abbia intrapreso una relazione omosex con l'attore giapponese Shinsuke Ashida.










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