Julius Caesar
(1950)
La quattordicesima ora
(1951, Fourteen Hours)
Primo peccato
(1952, Dreamboat)
Prigionieri della palude
(1952, Lure of the Wilderness)
La principessa del Nilo
(1954, Princess of the Nile)
Tre ragazzi del Texas
(1954, Three Young Texans)
Le sette città d'oro
(1955, Seven Cities of Gold)
La vergine della valle
(1955, White Feather)
La grande sfida
(1956, The Proud Ones)
Giovani senza domani
(1956, A Kiss Before Dying)
Sentieri selvaggi
(1956, The Searchers)
La vera storia di Jess il bandito
(1957, The True Story of Jesse James)
Un urlo nella notte
(1957, No Down Payment)
L'ultimo urrà
(1958, The Last Hurrah)
I dannati e gli eroi
(1960, Sergeant Rutledge)
Il cerchio della violenza
(1960, Key Witness)
Il Re dei re
(1961, King of Kings)
Il giorno più lungo
(1962, The Longest Day)
Oro per i Cesari/L'oro dei Cesari
(1963)
Un'idea per un delitto
(1965, Brainstorm) (con il nome Jeff Hunter)
Custer eroe del West
(1967, Custer of the West)











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Il suo vero nome era Henry Herman McKinnies, Jr. Attore statunitense, indelebile nella memoria del pubblico per la celebre interpretazione di Gesù Cristo nel kolossal bronstoniano Il Re dei re (1961), ad oggi, film di continuo passaggio televisivo nei periodi delle feste religiose. Ragazzo dal viso pulito, alto e robusto, bello, occhi azzurri, affascinante, figlio unico, in tenera età si trasferisce con la famiglia dalla Louisiana nel Wisconsin e, adolescente, inizia a recitare in teatri scolastici. A 19 anni si diploma alla Whitefish Bay High School, di Milwaukee e inizia subito la professione di attore, nel radiodramma a puntate "Those Who Serve". Arruolato in Marina durante il secondo conflitto mondiale, destinato nel Pacifico, è rimpatriato dopo un anno a seguito di una malattia. Tornato in patria, si laurea alla Northwestern University e poi alla University of California (UCLA) di Los Angeles. Nel 1950 debutta nel cinema, in una piccola parte dello shakespeariano Julius Caesar, di produzione inglese. L'anno seguente firma un contratto con la Twentieth Century-Fox ed è subito utilizzato in film di vario genere, in prevalenza b-western (Tre ragazzi del Texas, La grande sfida) e avventura (La principessa del Nilo, Le sette città d'oro), con puntate nel noir (La quattordicesima ora, Giovani senza domani). Nel 1956, alla Warner Bros, accanto a John Wayne, è un giovane idealista nel celebre Sentieri selvaggi. Dopo l'inconsueto western La vera storia di Jess il bandito (1957), è nel cast di L'ultimo urrà e del thriller Il cerchio della violenza (1960). John Ford lo vuole protagonista nell'antirazziale I dannati e gli eroi (1960), ma la conclamata e, in parte, negativa celebrità, arriva l'anno seguente, quando Nicholas Ray gli affida il ruolo di un biondo Gesù in scarpe da tennis ne Il Re dei re, come sopra accennato, suo film più famoso, che però gli compromette la carriera per via di una figurazione insolita e abbastanza ambigua del Cristo, voluto dal regista più uomo dedito all'antiviolenza che non espressione naturale del Figlio di Dio. Inizialmente il film fu aspramente criticato; poi, dopo l'approvazione in retromarcia del Vaticano, pur restituito al consenso, l'attore non riuscì pił a liberarsi di quel marchio di riconoscimento, nel tempo incancellabile. Nel 1962 è in una parte limitrofa del superbellico Il giorno più lungo; quindi prova l'esperienza europea e in Spagna è diretto dall'italiano Riccardo Freda e da André de Toth nel peplum Oro per i Cesari/L'oro dei Cesari (1963). Nel cinema, non trova più sbocchi verso produzioni di una certa importanza; passa quindi alla televisione, presente in 26 episodi del tv-series "La legge del Far West". Torna sporadicamente sul grande schermo, soprattutto in western di routine, Custer eroe del West (1967). Appare in teatro nel 1967, a Chicago, nello stage ´The Rainmaker´ e, protagonista, interpreta l'opaco crime italo-spagnolo La vera storia di Frank Mannata (1969). Muore improvvisamente, a 43 anni, nel 1969, a seguito di complicazioni postume da un'operazione al cervello, resa necessaria dopo una caduta accidentale. Il suo decesso non creò grandi turbative nell'ambiente cinematografico e la notizia fu appresa nel quasi totale disinteresse. Vita coniugale caratterizzata da tre matrimoni e due divorzi: prima unione con l'attrice Barbara Rush (un figlio, Christopher), quindi con la modella Joan Bartlett (due figli, Todd e Scott), infine con l'attrice Emily McLaughlin (un figlio adottato, Steele). È stato amante delle attrici Joan Collins, Rita Moreno e Virginia Leith.










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