Il suo vero nome e completo era Friedrich Christian Anton Lang. Regista di valore assoluto. Il suo stile amplia ogni lavoro in una coerenza d'idee e ricchezza d'immagini che sono uniche nel mondo del cinema. Nella propria concezione filmica, Lang mantiene evidenti le forme attraverso l'emblema di un percorso fisso a destinazione visibile. Nel perenne intorbidamento dell'universo ostile, i vincoli di libertà e i massaggi chiarificatori non possono quasi mai raggiungere l'obiettivo perchè ostacolati da mancanze preordinate o fraintesi dalla sorte e dall'imprevisto; ma dietro l'angolo c'è sempre qualcuno che assorbendoli, ha poi la capacità di trasmetterli. La visione dell'estraneo, tema ricorrente nella sua filmografia, è dettata dalla preoccupazione, dall'ossessione di non poter mai emergere, dall'isolamento naturale e, di conseguenza, dalla solitudine. Fritz Lang, nell'arco della carriera ha consegnato al mondo, attraverso produzioni tedesche, francesi, americane e ancora germaniche, rari esempi di film suggellati sull'esperienza umana; vagliata su se stesso in una ricerca sempre continua sul riconoscimento del fatto che le forze extra personali incidono nell'esistenza, formano il nostro destino, ma soltanto in maniera da poterle prevedere e parzialmente modificare. Viennese, nasce sotto l'impero austro-ungarico e, da prassi consolidata delle famiglie borghesi, segue l'esempio del padre, noto architetto. Nella capitale frequenta il Politecnico, poi, attratto dalle scienze filologiche frequenta l'Accademia delle Belle Arti, Technische Hochshule, a Monaco e susseguentemente scuola di grafica a Craft. Continua gli studi all' Academie Julien di Parigi, dove si trasferisce ventitreenne, per breve tempo, dopo alcuni viaggi di apprendimento in Oriente. Abbandona la Francia all'inizio della prima guerra mondiale, dove vi partecipa attivamente in fanteria; ferito al fronte italiano, è rimpatriato in Austria e congedato. Nell'immediato dopoguerra inizia a scrivere sceneggiature e in seguito, sotto la guida di Erich Pommer esordisce alla regia con Halbblut, cui seguirà il suo primo film di successo, I ragni, anticipatamente idealizzato in quattro parti poi ridotte a due. Destino (1921), è il lavoro che rende Lang definitivamente autonomo; ormai maturo e con le idee chiare, getta le basi dell'espressionismo figurato e riconvertibile a tematiche profonde raffigurate da effigi, che per lo spettatore rappresentano ansie e paure dell'inconscio, frutto dell'onirico dal quale si tenta invano di fuggire. L'alta scuola dell'eloquente drammatismo tedesco, lo porta a realizzare l'anno seguente Il dottor Mabuse, personaggio chiave nella progettazione futura e a lui legato per tutta la vita (lo rifarà nel 1933 con Il testamento del dottor Mabuse e vi tornerà nel 1960, nell'ultimo film da lui diretto, Il diabolico dottor Mabuse), che rappresenta, attraverso una rigida inclinazione malefica, colui che salverà le sorti di un mondo slegato a se stesso, intriso di spettri e paure, dominatore di società prossime a venire dove tutti saranno assoggettati alla sua preponderante forza eroica. Presago del nazismo prossimo a venire, il film sarà poi letto proprio in questa chiave. Tra il '23 e il '25 dà vita a I nibelunghi, epos nordico in due parti, ´Sigrido´ e ´La vendetta di Crimilde´, poi, negli anni, assemblati in una sola pellicola. Proprio questo film, mette in testa ai vertici del nascente nazionalsocialismo l'idea di poter sfruttare Lang come macchina propagatrice delle idee rivoluzionarie del tempo, ma il regista continua imperterrito per la sua strada e nel 1926 realizza il suo film più famoso, anche se da lui poco amato, Metropolis. Una visione delirante, plasmata ad esempio di città futuriste (New York), costruita su scenari grandiosi, che diversifica perfettamente i valori sociali espressi nell'epoca e rappresentati emblematicamente dalle due scale dei valori tradizionali: 1) i ricchi, abitatori di lussuose regge in cima di una scala a piramide, avvolti da luci sgargianti e splendori di ogni tipo, 2) i poveri e gli operai, costretti a vivere nello strapiombo, al buio e nell'indigenza più assoluta, fin quando, ribellandosi, riporteranno la civiltà allo stato naturale. Dopo aver filmato L'inafferrabile (1928), altro modello sul genere di Mabuse, dove le forze oscure che minacciano il paese sono sempre evidenti, nel 1929 completa il suo ultimo film muto, Una donna nella luna. Passa quindi al sonoro e nel 1931 è la volta del famosissimo M, il mostro di Dusseldorf, egregio lavoro noir che prende spunto da un esempio di criminalità quotidiana per allargare il soggetto sulla psicanalisi sociale. Plastico ed espressivo, attraversato da atmosfere cupe e minacciose, neppure in questo caso risparmia allusioni al nascente sistema politico, alle concussioni e i facili intendimenti. Malgrado Il testamento del Dottor Mabuse (1933), osteggiato dal regime e conseguentemente non distribuito nei cinematografi, Lang è ugualmente convocato alla Cancelleria del Reich, dove il Ministro della propaganda, Goebbels, gli propone un accordo nel quale il regista viene innalzato a rango di primo cineasta tedesco con piena facoltà di operare. Lang gli stringe cordialmente la mano e la mattina seguente, prestissimo e senza lasciare alcun messaggio, parte per Parigi, dove si stabilisce per breve tempo prima del trasferimento negli USA. Lascia la seconda moglie, la sceneggiatrice Thea von Harbou con la quale ha lavorato assieme in tanti film; lei, non ebrea al contrario del marito, preferisce rimanere in patria aderendo al Partito Nazista. In Francia filma Liliom (1934), poi, chiamato dallo sceneggiatore non ancora regista Joseph Leo Mankiewicz, parte per Hollywood. Dopo qualche anno, messo sotto contratto dalla M-G-M, realizza il suo primo film americano, Furia con Spencer Tracy; apologo sul linciaggio preventivo, sulle discriminazioni razziali, di cui l'America in quegli anni era assoggettata e sul tema della vendetta, poi ripreso in numerosi altri suoi lavori come Sono innocente (1938) e Il vendicatore di Jess il bandito (1940), primo dei soli due western da lui girati insieme a Rancho Notororius (1952), con una splendente Marlene Dietrich. Negli anni '40 si attesta come regista di punta del noir; sue opere maggiori sono riscontrabili in Duello mortale, La donna del ritratto, Prigioniero del terrore, Dietro la porta chiusa, La strada scarlatta, Gardenia blu, Bassa marea, La confessione della signora Doyle, Il grande caldo, Quando la città dorme e L'alibi era perfetto. Prova ogni genere pur tenendo sempre ferme le proprie convinzioni, non si sottrae all'iconografia colossale del periodo e nel 1955 gira Il covo dei contrabbandieri, kolossal in costume girato in CinemaScope, sistema che il regista ha sempre odiato. Nel 1956, dopo le liti con la produzione di L'alibi era perfetto, rientra in Germania e proprio in Europa conclude da dove aveva cominciato. Suoi ultimi lavori di prestigio: La tigre di Eschnapur (1958) e Il sepolcro indiano (1960), prima dell'addio definitivo con Il diabolico dottor Mabuse, autentico lascito testamentario. Sposato tre volte: rimane vedovo da Lisa Rosenthal, morta suicida, dopo il primo matrimonio durato solo due anni; si risposa subito con la sceneggiatrice Thea von Harbou, dalla quale divorzia per unirsi all'americana Lily Latté.



Il diabolico Dr. Mabuse
Die 1000 augen des Dr. Mabuse
(1960)
Il sepolcro indiano
Das indische grabmal
(1959)
La tigre di Eschnapur
Der tiger von Eschnapur
(1959)
Journey to the Lost City
(1959)
L'alibi era perfetto
Beyond a Reasonable Doubt (1956)
Quando la città dorme
While the City Sleeps (1956)
Il covo dei contrabbandieri
Moonfleet (1955)
La bestia umana
Human Desire (1954)
Il grande caldo
The Big Heat (1953)
Gardenia blu
The Blue Gardenia (1953)
La confessione della signora Doyle
Clash by Night (1952)
Rancho Notorious
(1952)
I guerriglieri delle Filippine
American Guerrilla in the Philippines (1950)
Bassa marea
House by the River (1950)
Dietro la porta chiusa
Secret Beyond the Door... (1948)
Maschere e pugnali
Cloak and Dagger (1946)
La strada scarlatta
Scarlet Street (1945)
La donna del ritratto
The Woman in the Window (1944)
Prigionieri del terrore / Prigioniero del terrore
Ministry of Fear (1944)
Anche i boia muoiono
Hangmen Also Die! (1943)
Ondata d'amore
Moontide (1942 - non accreditato)
Duello mortale
Man Hunt (1941)
Fred il ribelle
Western Union (1941)
Il vendicatore di Jess il bandito
The Return of Frank James (1940)
You and Me
(1938)
Sono innocente
You Only Live Once (1937)
Furia
Fury (1936)
Liliom
(1934)
Il testamento del dottor Mabuse
Das testament des Dr. Mabuse (1933)
M, il mostro di Dusseldorf
M (1931)
Una donna nella luna
Frau im mond (1929)
L'inafferrabile
Spione (1928)
Metropolis
(1927)
Nibelungen: Die Kriemhilds Rache
(1924)
I nibelunghi
Nibelungen: Die Siegfried (1924)
Il dottor Mabuse
Dr. Mabuse, der spieler - Ein bild der zeit (1922)
Destino
Der müde tod (1921)
Vier um die frau
(1921)
Das wandernde bild
(1920)
I ragni
Spinnen, 2. Teil - Die das brillantenschiff (1920)
Harakiri
(1919)
I ragni
Spinnen, 1. Teil - Die der goldene see (1919)
Der herr der liebe
(1919)
Halbblut
(1919)




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Premio alla carriera (1976)












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Kolossal a confronto - Made in Italy - 2002